Messina Denaro, arrestata Martina Gentile: è la figlia di Laura Bonafede, la storica amante del boss. Era la «postina, nome in codice Tan»

L'accusa: la donna portava "pizzini" a Palermo. era a Pantelleria e insegnava come supplente

Messina Denaro, arrestata Martina Gentile: è la figlia di Laura Bonafede, l'amante del boss
Messina Denaro, arrestata Martina Gentile: è la figlia di Laura Bonafede, l'amante del boss
Martedì 5 Dicembre 2023, 09:27 - Ultimo agg. 18:39
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I carabinieri del Ros hanno arrestato con le accuse di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravate Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede, la donna che per anni è stata sentimentalmente legata al boss Matteo Messina Denaro

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Nei confronti della ragazza, che il padrino latitante considerava come una figlia, la Procura aveva già chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip non aveva ritenuto che ci fossero indizi sufficienti. Alla luce del nuovo materiale investigativo raccolto dai carabinieri il giudice ha ora disposto per l'indagata gli arresti domiciliari. La donna è stata arrestata dai Carabinieri a Pantelleria, dove insegnava in una scuola come supplente.

La donna è accusata di favoreggiamento aggravato.

Martina Gentile avrebbe consegnati dei pizzini per il boss mafioso Matteo Messina Denaro con la figlia nel passeggino. È quanto emerge dall'inchiesta: il boss era statao arrestato lo scorso 16 gennaio e morto di recente per un tumore. Secondo l'inchiesta, condotta dal Ros, la donna arrestata avrebbe portato i pizzini a Palermo. Gli investigatori stanno cercando di scoprire a chi fossero diretti. Il suo nome in codice era "Tan" e faceva da postina al boss.

Le prove

A indurre il gip a disporre l'arresto per favoreggiamento aggravato di Martina Gentile, figlia della maestra di Campobello Laura Bonafede, ritenuta una delle donne più vicine al boss Matteo Messina Denaro, sono stati i nuovi elementi investigativi emersi a suo carico (nei mesi scorsi il giudice aveva respinto la richiesta di misura per la Gentile per mancanza di indizi). I cellulari sequestrati all'indagata, a sua madre e a Lorena Lanceri, altra favoreggiatrice di Messina Denaro e la documentazione sequestrata all'ex latitante, molta scritta con linguaggio cifrato, hanno dipinto un quadro più completo del ruolo avuto dalla donna nell'assistenza del capomafia allora ricercato.

 

Nel covo di Messina Denaro sono state inoltre scoperte le impronte digitali di Gentile. In un calendario, ritrovato nel suo ultimo nascondiglio, Messina Denaro inoltre appuntava in alcuni giorni un puntino o la parola Tan: gli inquirenti hanno scoperto che si trattava di una abbreviazione di Tania, lo pseudonimo usato per indicare Martina Gentile. In un caso il boss aveva scritto anche la frase «invio Tany». Nelle date segnate dal capomafia, attraverso Gentile avveniva dunque lo scambio di «posta» per e da il latitante. E puntualmente il giorno successivo Laura Bonafede comunicava al capomafia di aver ricevuto le sue lettere: «ieri sai quando ho potuto leggere la tua? Alle 22», si legge in uno dei biglietti sequestrati nel corso dell'indagine. È la prova che Gentile aveva consegnato il messaggio del padrino alla madre.

L'ex assessore

Lo scambio dei pizzini sarebbe avvenuto nello studio di architettura dell'ex assessore all'urbanistica di Campobello di Mazara, Stefano Tramonte, in cui le due donne lavoravano. È uno dei particolari emersi nell'inchiesta del Ros che ha portato all'arresto della Gentile. L'architetto, che si è dimesso nei mesi scorsi, è indagato.

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