Parigi-Napoli via Benevento per Igor, nipote della Deneuve: furti, droga e ora monete false

Parigi-Napoli via Benevento per Igor, nipote della Deneuve: furti, droga e ora monete false
di Francesca Pierantozzi
Sabato 18 Luglio 2020, 07:51 - Ultimo agg. 23:13
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PARIGI Lo sguardo d'ebano, irresistibile, del nonno, e l'eleganza innata, inalienabile, della nonna: la troppa bellezza ha forse pesato come un'eredità non sempre facile da portare sulle spalle per Igor Divetain-Vadim-Plémmianikov. A 32 anni il nipote di Roger Vadim e Catherine Deneuve, figlio di Christian, il loro primogenito, non ha ancora scelto quale cognome portare e nemmeno quale strada imboccare.

L'altro ieri è finito e non era la prima volta di nuovo nelle cronache non rosa: arrestato in Bretagna con l'accusa di partecipazione ad associazione a delinquere finalizzata al traffico e la spesa di monete false. Il suo nome non poteva passare inosservato nella lista degli arrestati della gang di Benevento. La nonna, naturalmente, non ha commentato. Si è rimessa da poco dall'aneurisma di cui è stata vittima a dicembre e poi ha sempre cercato di essere vicina al nipote senza esibirsi, senza schiacciarlo con la sua presenza imponente di mostro sacro. La mamma, l'animatrice radiofonica Hortense Divetain, prima compagna di Christian, non ha invece mai fatto mistero della difficoltà di tirare su questo ragazzo bellissimo, con una vena artistica, ma costantemente irrequieto e in fuga da un milieu troppo ingombrante. Furto d'auto, consumo di stupefacenti, intensa vita notturna fin dalla più tenera età: dopo un rumoroso debutto nell'adolescenza la madre aveva addirittura pensato di iscriverlo al reality «Le camp des fortes tetes», (il camping delle canaglie) dal format britannico «Brat camp» trasmesso anche in Italia nel 2013. Nella trasmissione una decina di ragazzi non proprio irreprensibili venivano riuniti in un campeggio per essere seguiti da tutor col compito di «redimerli».

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A 17 anni Igor si era fatto espellere dopo il primo episodio: «È un manipolatore, impediva agli altri concorrenti di seguire il programma e di partecipare di fatto alla trasmissione», aveva spiegato uno degli educatori. La mamma non aveva esitato a dire davanti alle telecamere di non sapere più come fare: «Passa il tempo a uscire con gli amici, non ha alcun limite e rifiuta qualsiasi autorità». A sentirlo parlare emerge (e chi lo conosce conferma) un ragazzo gentile, generoso, determinato a non usare nessuno dei suoi cognomi. Una strada non facile, visto che a 19 anni, due anni dopo l'esperimento fallito del reality, era finito davanti al giudice e poi sotto controllo giudiziario per aver partecipato a una rissa la sera di capodanno: alla fine del veglione aveva ferito alla gola uno dei contendenti, che era stato ricoverato in ospedale. Qualche mese dopo aveva colpito una donna in un albergo parigino, prima di dare fuoco a un motorino parcheggiato di fronte all'hotel.

LA BOUTIQUE
La nonna è rimasta sempre vicina a lui e lo ha incoraggiato nella sua vera grande passione: la moda. Insieme sono stati super fotografati a un defilé di Gaulthier, per cui Igor ha anche sfilato. Poi il ragazzo aveva cercato di costruirsi un nome e soprattutto un cognome lasciando Parigi. Nel 2012 si era stabilito a Bruxelles, «per seguire una fidanzata» aveva detto con un sorriso un po' timido. Si erano lasciati ma lui era rimasto e aveva aperto una boutique, «Divetain»: vetrina di giovani creatori, ma anche pezzi scelti di Alexandre Wang, Pierre Hardy o Opening Ceremony.

Alla serata di inaugurazione si era presentata, radiosa, anche nonna Catherine, dolcissima con lui, ma aveva rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda, né lui aveva utilizzato il nome della star per farsi pubblicità. Ma poi le cose non sono probabilmente andate come avrebbero dovute andare. Nel gennaio scorso era già stato arrestato a Napoli, sempre per reati legati alla contraffazione di denaro: lo avevano sorpreso con 15 mila euro falsi in tasca.

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