«Non ricordo nulla di quanto accaduto in quello studio medico. Ho solo questa immagine che mi perseguita da giorni: quell'uomo accasciato su un fianco privo di vita». Le parole interrotte dal pianto e un verbale di interrogatorio scarno quello reso davanti al gip da Fabian Manzo, la guardia giurata di 40 anni accusato di omicidio colposo per la morte di Gaetano Randazzo. Il pensionato è stato raggiunto da un colpo di pistola partito accidentalmente dall'arma di servizio del vigilante mentre si trovava in attesa di una visita medica a Roma. Oggi Manzo è tornato in libertà.
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«Ho ricordi molto confusi di quel giorno - avrebbe sostanzialmente raccontato al magistrato -. Ricordo solo che il medico mi aveva chiesto di poter vedere la mia pistola, poi il nulla. Nella mia mente è rimasta impressa la sagoma di Randazzo privo di vita».
Ucciso nello studio medico a Roma, il vigilante che ha sparato: «L'immagine del morto mi perseguita»
Sabato 9 Giugno 2018, 17:28
- Ultimo agg. 17:30
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