Processo Stato-mafia, il pm: «Riina perfettamente lucido»

Processo Stato-mafia, il pm: «Riina perfettamente lucido»
Venerdì 9 Giugno 2017, 10:45 - Ultimo agg. 19:13
3 Minuti di Lettura

Lo scorso 30 marzo, «durante una pausa» dell'udienza del processo sulla trattativa tra Stato e mafia, il boss mafioso Totò Riina «perfettamente lucido» ha «fatto delle esternazioni» sul boss Bernardo e altri argomenti. Un agente di Polizia penitenziaria ha sentito quanto detto dal boss e ha fatto una relazione di servizio. Lo ha annunciato in aula, al processo sulla trattativa, il pm Nino Di Matteo, a inizio udienza. L'accusa chiede quindi di sentire in aula lo stesso assistente capo della Polizia penitenziaria. «Le esternazioni di Riina sono state inserite nella relazione di servizio - dice il Pm Di Matteo - Riina apparendo lucido ha parlato di Rosario Cattafi, Chiamandolo zio Saro dimostrando di conoscerlo. Ha parlato apparendo perfettamente lucido dei rapporti tra Vito Ciancimino e Licio Gelli, dei suoi rapporti con Provenzano e della morte dell'ex vice del Dap Francesco Di Maggio».

Il pm Di Matteo ha chiesto alla corte che celebra il processo di sentire l'agente della polizia penitenziaria che ha ascoltato le parole di Riina e ha anche chiesto un confronto tra gli ex ministri Paolo Cirino Pomicino, Vincenzo Scotti e Giuliano Amato.

Un altro retroscena riguarda il boss Giuseppe Graviano. «Berlusca mi ha chiesto questa cortesia... per questo c'è stata l'urgenza. Lui voleva scendere... però in quel periodo c'erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa». Sono stralci di una conversazione che ebbe con un altro detenuto con cui il capomafia trascorreva l'ora d'aria nel carcere di Ascoli Piceno. L'intercettazione è depositata agli atti del processo trattativa Stato-mafia.

Giuseppe Graviano è stato intercettato in carcere per quasi un anno. Sono 32 le conversazioni con Umberto Adinolfi registrate dalle microspie, ritenute rilevanti dalla procura che le ha depositate agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. Le intercettazioni sono state contestate a Graviano nel corso di un interrogatorio che si è svolto il 28 marzo scorso. Sempre parlando dei suoi presunti rapporti con Berlusconi Graviano aggiunge, alludendo all'intenzione dell'imprenditore di entrare in politica già nel '92: «Lui voleva scendere però in quel periodo c'erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa». Frase che i pm interpretano come la necessità di un gesto forte in grado di sovvertire l'ordine del Paese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA