Caso Robledo, «via da Milano»: azione disciplinare del pg della Cassazione

Caso Robledo, «via da Milano»: azione disciplinare del pg della Cassazione
di Silvia Barocci
Martedì 20 Gennaio 2015, 11:41 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 08:54
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Via subito da Milano con trasferimento in un altro ufficio giudiziario dove non potrà più svolgere funzioni inquirenti.

Sono queste le misure cautelari chieste nei confronti del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo dal procurarore generale della Cassazione Gianfranco Ciani che - secondo quanto si è appreso - ha promosso l'azione disciplinare nei confronti del magistrato protagonista, nell'ultimo anno, di un braccio di ferro con il capo della procura Edmondo Bruti Liberati che ha spaccato il palazzo di giustizia milanese.



Il pg della Cassazione, con un atto trasmesso al Consiglio superiore della magistratura e al ministero della Giustizia, ha pertanto chiuso con un'inaspettata richiesta di intervento immediato l'istruttoria diciplinare avviata su alcune intercettazioni del 2012 tra l'avvocato della Lega Nord Domenico Aiello e Robledo, all'epoca pm dell'inchiesta sui rimborsi ai partiti. Quelle conversazioni, captate dalla Dia di Reggio Calabria in altra indagine, erano finite all'attenzione della procura di Brescia che lo scorso mese aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo a carico di Robledo per rivelazione del segreto di ufficio. Il pg della Cassazione, che con il ministro della Giustizia condivide il potere di azione disciplinare, ha invece ritenuto gravi i contenuti di quelle intercettazioni tanto da chiedere al Csm non solo un processo disciplinare nei confronti di Robledo ma anche la misura cautelare di un suo trasferimento immediato da Milano. In una conversazione agli atti, l'avvocato Aiello riferiva a un deputato leghista di aver avuto da Robledo la promessa che avvisi di garanzia come quelli inviati al Carroccio avrebbero presto riguardato anche Pd, Idv e partito dei Pensionati. Quando altri partiti venivano indagati, l'avvocato inviava un sms al pm: «Uomo di parola! Poi grande magistrato!». Da parte sua, Robledo rispondeva: «Caro avvocato, promissio boni viri est obbligatio!». Queste e altre intercettazioni, secondo il pg della Cassazione Ciani, sarebbero lesive del presitigio della magistratura e dimistrerebbero la scorrettezza del comportamento di Robledo anche nei confronti degli altri colleghi dell'ufficio che indagavano sui rimborsi ai partiti.



La sezione disciplinare del Csm, in via d'urgenza, dovrà prossimamente pronunciarsi sulla richiesta del pg della Cassazione di trasferire Robledo da Milano in un altro ufficio dove potrà svolgere funzioni giudicanti. Successivamente, sempre al Csm, si aprirà il "processo" a carico di Robledo
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