Ikea, sciopero di 24 ore. I lavoratori: «Stop al lavoro festivo obbligatorio e contratti precari»

I sindacati denunciano la mancata tutela dei diritti e la crescente precarietà lavorativa

Ikea, sciopero di 24 ore. La richiesta dei lavoratori: «Stop al lavoro festivo obbligatorio e contratti precari»
Ikea, sciopero di 24 ore. La richiesta dei lavoratori: «Stop al lavoro festivo obbligatorio e contratti precari»
mercoledì 19 febbraio 2025, 15:52 - Ultimo agg. 17:00
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I lavoratori italiani di Ikea sono in agitazione e hanno indetto uno sciopero di 24 ore, suddiviso in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale. La protesta nasce dal mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale, con i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno interrotto le trattative con la multinazionale svedese. Nonostante Ikea abbia visto una crescita importante del suo fatturato, i lavoratori denunciano la mancanza di concessioni adeguate da parte dell’azienda.

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Le criticità sollevate dai sindacati


I sindacati mettono in evidenza vari aspetti problematici nelle trattative.

Sebbene l'anno scorso (2024) i lavoratori abbiano ottenuto un aumento di 240 euro grazie al rinnovo del contratto collettivo nazionale, le richieste sindacali non sono state accolte. Tra le principali problematiche: il mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema che penalizza la crescita delle professionalità, la cancellazione della «malattia statistica» e l’obbligo di lavorare nei giorni festivi. Inoltre, i sindacati criticano l'eccessiva diffusione di contratti part-time senza possibilità di integrazione oraria.

Nuovi punti vendita e rappresentanza sindacale


Con l'apertura di nuovi negozi Ikea in zone più vicine ai clienti (i cosiddetti "punti vendita di prossimità"), l'azienda ha creato delle condizioni che rendono più difficile per i rappresentanti sindacali (i delegati dei lavoratori) esercitare i loro diritti e svolgere il loro ruolo all'interno di questi nuovi punti vendita. Il colosso del mobile avrebbe dunque limitato le opportunità per i sindacati di interagire con i lavoratori nei nuovi negozi, riducendo la loro presenza e la possibilità di difendere i diritti dei dipendenti.

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I sindacati sottolineano la necessità di un cambio di passo, soprattutto in considerazione del crescente numero di lavoratori assunti con contratti precari, spesso senza possibilità di crescita oraria. La situazione ha spinto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione e a organizzare lo sciopero.

Le proposte di Ikea


L’azienda svedese, dal canto suo, ha delineato una proposta che include diverse migliorie per i lavoratori. L'azienda ha proposto un incremento delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo, l'introduzione di un premio uguale e inclusivo per tutti i co-worker, con importi significativi che avrebbero superato i 2.000 euro lordi per un addetto alle vendite full-time. Inoltre, Ikea ha previsto maggiori investimenti nella formazione e un importo annuale per ogni lavoratore da spendere su una piattaforma di welfare, con opzioni in beni e servizi.

Benefit innovativi e inclusivi


Tra le novità offerte, Ikea ha incluso anche supporti per i lavoratori che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita e per quelli che intraprendono percorsi di transizione di genere. L’azienda ha anche ribadito che, riguardo all’apertura dei nuovi punti vendita (PAOP), «tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono comunque garantiti».

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