Scuole, emergenza furti per le tecnologie Pnrr. I presidi chiedono aiuto: «Ci serve la videosorveglianza»

Si teme un’esplosione dei saccheggi con l’arrivo dei nuovi dispositivi elettronici. Giannelli (associazione dei dirigenti) ai Comuni: «Ci serve la videosorveglianza»

Scuole, emergenza furti per le tecnologie Pnrr. I presidi chiedono aiuto: «Ci serve la videosorveglianza»
Scuole, emergenza furti per le tecnologie Pnrr. I presidi chiedono aiuto: «Ci serve la videosorveglianza»
di Lorena Loiacono
Giovedì 4 Gennaio 2024, 00:05 - Ultimo agg. 13:30
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Entrano di notte, spesso spaccando le finestre del piano terra che danno sul cortile, e portano via tutto quel che gli capita a tiro dal computer della segreteria fino alle merendine nel distributore: le scuole, fino ad oggi, sono state facili prede ma adesso la situazione si fa decisamente più grave e la parola d’ordine è “blindarsi” per evitare ogni tipo di intrusione. Il motivo? Negli istituti scolastici, dalle elementari alle superiori, stanno arrivando i primi materiali e dispositivi informatici dal valore di centinaia di migliaia di euro, e ne arriveranno altri ancora: i fondi del Pnrr destinati alla digitalizzazione delle scuole stanno infatti sbarcando nelle classi, sotto forma di laboratori pieni di computer, proiettori e aule immersive, dispositivi di ultima generazione, display e visori di ogni tipo. Per un valore che si aggira intorno ai 200mila euro per il singolo istituto.

Scuola, l'emergenza furti

Il rischio di farseli sottrarre è quindi altissimo e la paura sale proprio in questi giorni di chiusura natalizia: ogni anno, infatti, i furti si verificano soprattutto nei fine settimana ma ancora di più tra Natale e l’Epifania quando i plessi sono chiusi e il controllo inevitabilmente cala. E la brutta sorpresa arriva con la ripresa delle lezioni quando il personale scolastico trova i vetri rotti, le porte spaccate, i segni di effrazione e le scrivanie svuotate. Per questo i dirigenti scolastici chiedono maggiore sicurezza: «Raccomando fortemente di provvedere all’installazione di un antifurto sofisticato - spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - e di un sistema di videosorveglianza, nel rispetto delle norme vigenti sulla privacy. Devono provvedere alla spesa il Comune, nel caso delle scuole del primo ciclo, e la provincia o la Città metropolitana nel caso degli istituti del secondo ciclo ma conosciamo bene la situazione degli enti locali: i fondi sono carenti. Le scuole che dispongono della somma utile, per l’acquisto dei sistemi di sorveglianza, potrebbero provvedere a mettersi in sicurezza a spese proprie per poi chiedere il rimborso. Meglio prevenire eventuali problemi».
Chi può, quindi, provveda a tutelarsi perché il rischio c’è ed è alto: «Non sarebbe la prima volta - continua Giannelli - che i ladri riescono a intercettare l’arrivo dei materiali nelle scuole e a rubarli quando sono ancora imballati.

Il problema della tutela del patrimonio scolastico va affrontato con tempestività; dobbiamo pensare anche a delle polizze assicurative».

Il materiale digitale non è infatti cosa di poco conto e la frequenza dei furti nelle scuole non fa dormire sonni tranquilli ai dirigenti scolastici. Un problema molto sentito anche negli anni passati quando i ladri riuscivano a portare via qualche pc usato, i soldi nei cassetti, gli alimenti nelle dispense e il materiale di cancelleria. Abbastanza da mettere in ginocchio l’attività scolastica per almeno uno o due giorni, tanto che il ministero dell’istruzione e del merito ha previsto un fondo di 3 milioni di euro per risarcire le scuole vittime di furti o atti vandalici negli ultimi tre anni. Si tratta di risorse da destinare ad «interventi a sostegno delle istituzioni scolastiche i cui beni, necessari a realizzare la propria offerta formativa e a perseguire le proprie finalità istituzionali, siano stati sottratti o danneggiati a causa di furti o atti vandalici».

Il censimento

È stato avviato una sorta di censimento dei furti negli istituti. È difficile infatti delineare i contorni di un fenomeno che devasta le scuole da Nord a Sud: le denunce vengono presentate a livello locale, ovviamente, così come gli interventi di ripristino arrivano dai singoli Comuni. Basta dare un’occhiata alle cronache locali delle ultime settimane: a Tor Bella Monaca, nella periferia est di Roma, l’istituto comprensivo di via Acquaroni ha subito l’intrusione dei ladri per tre volte in pochi giorni. I ladri hanno portato via lavagne multimediali, proiettori e tablet ma anche astucci, colori e matite. Uno dei raid è arrivato pochi giorni dopo la manifestazione delle famiglie della scuola che chiedevano maggiore sicurezza. Insomma, una beffa. A Milano prima del Natale sono arrivati i carabinieri nella scuola di via Annoni dove ignoti si sono introdotti per portare via computer e materiale informatico. A Pisa si stanno mettendo in sicurezza molte delle scuole vittime dei ladri: 36 istituti dei 62 complessivi. A Torino, nel liceo artistico “Passoni”, in via della Cittadella, ci sono stati 5 furti in due mesi: i ladri hanno portato via 8 computer, le lavagne multimediali e i soldi trovati nei cassetti. Presi di mira anche gli asili e le scuole materne dove in un solo anno, nel 2022, si sono registrati 33 furti.

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