Tragedia sfiorata ai Fori Imperiali, il tetto era stato restaurato nel 2014

Tragedia sfiorata ai Fori Imperiali, il tetto era stato restaurato nel 2014
di Laura Larcan
Venerdì 31 Agosto 2018, 11:00 - Ultimo agg. 12:50
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Il prezioso tetto collassato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami era stato restaurato nel 2014. Quattro anni fa la copertura di tegole e il soffitto ligneo dorato a cassettoni del Seicento erano già finiti sotto la lente d'ingrandimento dei restauratori. I lavori durarono una lunga estate calda. I lavori rientravano all'interno di un progetto di restauro monumentale della chiesa, con un passaggio di consegne tra due imprese, la Gherardi che aveva avviato i lavori tra aprile e maggio, e la Aspera subentrata il 5 luglio del 2014: «Noi siamo subentrati alla ditta che era già intervenuta sul rifacimento della copertura del tetto», Alex Amirfeiz, iraniano ma italiano d'adozione, alla guida della società Aspera di Genova (noto a Roma per aver guidato il restauro delle facciate del Colosseo). «Ricordo che l'intervento complessivo del progetto riguardava lo smantellamento delle vecchie tegole, il recupero del tetto, probabilmente anche un alleggerimento della struttura, ma soprattutto la manutenzione straordinaria affinché non si verificassero infiltrazioni d'acqua col rischio di ammalorare i legni».
 
«Noi - continua Amirfeiz - abbiamo completato l'intervento di rifacimento di una piccola porzione del tetto e ci siamo occupati soprattutto del recupero delle facciate ammalorate, del restauro del cassettone ligneo, della pavimentazione e dell'illuminazione», racconta l'architetto. Nel 2014 fu un cantiere di otto mesi circa, finanziato per 534mila euro dal Vicariato che è il diretto proprietario della chiesa. Dopo quattro anni il crollo devastante. «Poteva essere una tragedia - si sfoga il prefetto per l'unità di crisi del Mibac Fabio Carapezza Guttuso - Due i posti cruciali: nella chiesa dove è crollato il tetto, e nella sottostante cappella del Crocifisso, dove s'è staccato un pezzo dalla volta. Poteva succedere come a Firenze a Santa Croce. Anche la Cappella, infatti, come la chiesa resta inagibile - precisa il prefetto - mentre il Carcere Mamertino, per fortuna, non ha registrato danni».

Ma di chi è la responsabilità? «San Giuseppe dei Falegnami è una chiesa del Vicariato - spiega Carapezza Guttuso - è chiaro che la responsabilità e la vigilanza restano nelle mani del proprietario. Ma è prematuro imputare colpevoli. Le cause che hanno provocato il collasso delle travi vanno appurate. Non è semplice in questo momento, ci sono tante ipotesi, quello che è sicuro è che i sottotetti hanno sempre bisogno di una manutenzione attenta». L'allarme ha mobilitato i vertici del Mibac al fianco dei tecnici del Vicariato. Superando l'iniziale gap di responsabilità emergenziali tra Soprintendenza di Roma e Parco del Colosseo. Il problema delle competenze è stato risolto spacchettando il monumento: la tutela della chiesa resta nelle mani del soprintendente Francesco Prosperetti e il Carcere Mamertino in quelle di Alfonsina Russo alla guida del parco del Colosseo. Di nuovo la piaga della manutenzione mancata? «Dopo l'esperienza del terremoto del 2016 - continua il prefetto - abbiamo appurato che le chiese non fanno più manutenzione, anche la più semplice, tra tegole e travi». Ma il soprintendente speciale di Roma, Francesco Prosperetti, parla di danni per un milione: «C'è una tragica somiglianza con Genova, un tirante che ha ceduto, è l'unica ipotesi possibile, perché la portanza della capriata è affidato ad una catena».

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