NEW YORK - «Il più umano degli immortali».
Così, un anno fa, il New York Times su Diego Armando Maradona.
Un anno senza Diego, appunto.
In una New York che non dimentica il Mito, e che, nelle parole e nelle lacrime della comunità napoletana, lo piange ai piedi di un gigantesco murale avvolto nell’acciaio del Manhattan Bridge.
Con chi qui a New York ci vive, con un Ciro Iovine che, commosso, quasi non riesce a parlarne al passato.
E con chi qui a New York ci viene, con un Luigi Gallo che ha attraversato l’Oceano per la posa di una sua opera.
(“La libertà di due popoli”, di Luigi Gallo)
E ancora e infine, con chi certe emozioni prova a raccontarle, con chi con le parole ci lavora, ma adesso proprio non le trova.
Chissà, forse ne restano una o due: immortalità, immortale.