IL TERRORISMO

Bruxelles, l'attentatore era sbarcato a Lampedusa nel 2011. Killer ucciso dalla polizia, si indaga sulla rete italiana del tunisino

Tutti gli aggiornamenti in tempo reale: ricercate altre due persone

Terrore a Bruxelles, spara e uccide 2 tifosi in centro. Il killer in fuga: «Sono dell'Isis»
​Terrore a Bruxelles, spara e uccide 2 tifosi in centro. Il killer in fuga: «Sono dell'Isis»
Martedì 17 Ottobre 2023, 06:06 - Ultimo agg. 18 Ottobre, 08:41

Indagini sulla rete italiana dell'attentatore

I carabinieri del Ros stanno lavorando d'intesa con la Digos e l'autorità giudiziaria di Bologna per ricostruire il percorso fatto in Italia da Abdesalem Lassoued, l'attentatore tunisino che ieri ha ucciso due persone a Bruxelles. Uno degli obiettivi è di riuscire a risalire alla sua rete di conoscenze in Italia.

Zelensky: vicini agli amici svedesi e belgi contro il terrorismo

«Dopo l'attentato di ieri a Bruxelles, i miei pensieri vanno al premier svedese Ulf Kristersson, al popolo svedese e a tutte le persone colpite. Esprimo anche solidarietà al primo ministro belga Alexander De Croo e al popolo belga». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che «l'Ucraina è fermamente al fianco dei nostri amici svedesi e belgi contro il terrorismo».

L'attentatore di Bruxelles sbarcato a Lampedusa nel 2011

A quanto si apprende, Abdesalem Lassoued, l'attentatore tunisino che ieri ha ucciso due persone a Bruxelles, è arrivato a Lampedusa nel 2011 a bordo di un barchino. Dopo una permanenza in Italia è andato in Svezia, da dove sembra sia stato espulso. Tornato in Italia, nel 2016 è stato identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato: aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere. L'uomo è stato monitorato anche dall'intelligence. In seguito è andato in Belgio. Non si esclude che ieri abbia colpito proprio due svedesi per il malcontento che provava verso il Paese da cui era stato espulso. (

Procura Belgio: non escluso più legame attentato e guerra

La procura federale del Belgio non esclude più una correlazione tra l'attentato terroristico avvenuto ieri sera a Bruxelles e il conflitto israelo-palestinese. Lo chiarisce un portavoce della stessa procura dopo che, nelle prime ore successive all'attacco, era stato escluso che il movente del del sospetto assalitore potesse essere legato alla situazione in Medio Oriente

Allarme bomba, evacuata Reggia di Versailles

Francia, la Reggia di Versailles è stata nuovamente evacuata pochi minuti fa dopo un allarme bomba: rimarrà chiusa tutto il giorno

Vaticano: vigilanza rafforzata

In tutta la zona attorno al Vaticano le forze di polizia hanno elevato il livello di vigilanza e rafforzato le misure di sicurezza in considerazione delle possibili minacce in un'area considerata «sensibile». «Il personale è stato sensibilizzato a mantenere, durante il servizio, un atteggiamento costantemente vigile, volto a tutelare la propria e altrui incolumità e a cogliere tempestivamente qualsiasi situazione ritenuta anomala», apprende l'ANSA dall'Ispettorato di Polizia vaticano. Anche i carabinieri nella zona di Piazza San Pietro oggi sono in giubbotto anti-proiettile e col mitra impugnato. Severi, come sempre, i controlli ai metal detector per l'ingresso in Basilica, che provocano anche lunghe file di visitatori.

Cosa è successo: il punto alle 11

L'attentato in pieno centro in serata, la lunga fuga notturna, e infine lo scontro a fuoco con la polizia, di prima mattina. Uno scontro fatale per l'attentatore. Bruxelles ha vissuto diverse ore di terrore dopo che, Abdesalem Lassoued, 45enne di origina tunisina, poco dopo le 19 di ieri ha ucciso a colpi di kalashnikov due cittadini svedesi, molto probabilmente in città per il match Belgio-Svezia, valido per le qualificazioni agli Europei. Dopo una luna caccia all'uomo Abdesalem è stato fermato a Schaerbeek, in un bar. Lì, in uno scontro a fuoco con la polizia, l'attentatore ha avuto la peggio ed è deceduto poco dopo in ospedale. Ma l'allarme non è ancora rientrato: per la ministra dell'Interno Annelies Verlinden non è escluso che ci siano dei complici dell'attentatore ancora a piede libero mentre la polizia non esclude la possibilità di un'azione di una cellula terroristica. I fatti di Bruxelles, dopo l'uccisione dell'insegnante di Arras venerdì scorso, riportano l'allarme terrorismo nel cuore dell'Europa. L'allerta è stata alzata in tutto il Belgio a livello 3, nella regione di Bruxelles Capitale al 4, ovvero il massimo. Le scuole europee sono state chiuse per l'intera giornata, le istituzioni comunitarie hanno ridotto orari di apertura e presenze dei funzionari. A Strasburgo le misure di sicurezza sono state elevate anche alla Plenaria dell'Eurocamera, che si sta svolgendo comunque regolarmente. «In questo momento non ci sono minacce dirette per l'Italia ma la prevenzione è massima»; ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nel frattempo unanime è stata la condanna per l'attacco di Bruxelles: da Charles Michel a Ursula von der Leyen, da Giorgia Meloni a Emmanuel Macron, la preoccupazione per il ritorno del terrorismo, nel solco della guerra in Medio Oriente, è palpabile. «La nostra Europa è a soqquadro», ha detto il presidente francese. Nell'attentato di Bruxelles hanno perso la vita due cittadini svedese e un terzo è rimasto ferito. La capitale belga ha vissuta una serata da incubo. Mentre in rete girava il video in cui l'attentatore rivendicava gli omicidi e la sua appartenenza all'Isis le autorità sospendeva la partita Belgio-Svezia, facendo evacuare lo stadio. Da lì in poi partiva la caccia a Abdesalem, durata tutta la notte.

Altri due ricercati a Bruxelles

Altre due persone sono attualmente ricercate dalla polizia belga dopo l'attentato terroristico di ieri sera a Bruxelles, nel quale hanno perso la vita due persone di nazionalità svedese. Lo riportano i media belgi, citando fonti della polizia. Nella capitale belga resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica «grave e imminente». «Le misure di sicurezza restano attualmente in vigore: maggiore vigilanza e rafforzamento della presenza visibile della polizia», scrive su X il Centro di crisi nazionale del Belgio. Le misure saranno rivalutate nel pomeriggio.

Identificato a Bologna nel 2016

Il sospetto attentatore di Bruxelles, Abdesalem Lassoued, è stato in passato in Italia a Bologna, per un periodo nel 2016. Nel capoluogo emiliano, secondo quanto risulta all'ANSA, fu rintracciato e identificato dalla polizia.

Attentatore era a Genova nel 2021

Il sospetto attentatore di Bruxelles, Abdesalem Lassoued è stato ripreso in un video girato nel 2021 a Genova. Una foto pubblicata sul suo profilo Facebook, ora oscurato, lo ritrae in Piazza Della Vittoria, nel centro del capoluogo ligure nel 2021, durante un soggiorno probabilmente mentre si dirigeva in Francia.

Ricercate altre due persone

Altre due persone sarebbero ricercate dalla polizia di Bruxelles in relazione all'attentato di ieri sera. Lo rivela il sito della «Derniere Heure».

Morto l'attentatore

L'attentatore di Bruxelles - raggiunto al petto dai colpi di arma da fuoco sparati dagli agenti nel corso dell'arresto - sarebbe morto in ambulanza. Lo riportano i media belgi.

 

Confermata l'identità dell'attentatore

L'uomo ferito dalla polizia nello scontro a fuoco avvenuto questa mattina a Schaerbeek è Abdesalem L., sospettato dell'attacco compiuto ieri sera a Bruxelles.

A confermare l'informazione sono state le autorità, citate dai media locali.

L'uomo era in un bar: scontro a fuoco con la polizia

Un testimone avrebbe visto il sospetto attentatore di Bruxelles in un bar e avrebbe allertato la polizia. Lo riporta il quotidiano svedese Aftonbladet. Ci sarebbe stato uno scontro a fuoco con colpi sparati sia dal sospettato sia dalla polizia, spiega la testata svedese. La polizia sta attualmente identificando la persona colpita utilizzando, tra l'altro, le sue impronte digitali.

Attentatore in rianimazione

L'uomo neutralizzato questa mattina dalla polizia belga, sospettato di essere l'attentatore di Bruxelles, «è attualmente in rianimazione». Lo ha detto la ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden. L'uomo è stato trovato in possesso dell'arma automatica utilizzata durante l'aggressione di ieri sera, ha aggiunto.

Media belgi: «Attentatore neutralizzato dopo scontro a fuoco»

Un sospettato è stato «neutralizzato» a Schaerbeek, riferisce la procura federale, ma non è stato ancora formalmente identificato. Il ministro dell'Interno belga recisa che su questa persona è stata ritrovata l'arma automatica utilizzata durante l'aggressione. L'uomo è «attualmente in terapia intensiva», continua il ministro Verlinden.

Trovata l'arma dell'attentatore

Un'arma che assomiglia a quella usata nell'attentato di ieri sera a Bruxelles è stata trovata nelle perquisizioni condotte dalla polizia. Lo riferisce la procura federale belga citata da Rtbf. All'emittente risulta che siano state rinvenute diverse armi nelle perquisizioni a Schaaerbeck, anche in un parco nelle vicinanze.

Sospetto fermato e ferito dopo scontro a fuoco

Il sospetto attentatore fermato a Schaerbeek è stato ferito durante uno scontro a fuoco con la polizia. Colpito al torace, l'uomo è stato trasportato in ospedale. Lo riportano i media belgi.

 

 

Procura belga: fermato un sospettato

La procura federale belga ha annunciato l'arresto di un uomo a Bruxelles, sospettato di essere l'attentatore che ha colpito ieri nella capitale belga. Il sospetto è stato neutralizzato a Schaerbeek.

La rivendicazione

Il procuratore belga Frédéric Van Leeuw ha confermato questa mattina l'esistenza dei video di rivendicazione dell'attentato di Bruxelles, facendo riferimento ad un secondo video girato prima dell'attacco in cui l'attentatore allude ai roghi del Corano in Svezia. Dopo l'attacco «è stato diffuso un video nel quale l'individuo dichiara di aver ucciso tre svedesi», ha reso noto oggi il procuratore. «In un altro video girato prima dell'attacco, lo stesso individuo appare con il volto coperto da un passamontagna e dichiara che 'il libro di Allah è una linea rossa per la quale si sacrificà », ha aggiunto il procuratore, un probabile riferimento ai testi del Corano bruciati in Svezia nei mesi scorsi.

Operazione anti terrorismo a Milano: due arresti

È in corso dalle prime ore di questa mattina un'operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo - con 2 arresti operati nei confronti di un cittadino egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L'operazione è condotta dalla Digos di Milano, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia, dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio Centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni.

 

 

Premier Belgio: attentatore in fuga, allerta massima

Il presunto autore dell'attentato che ha provocato la morte di due persone nella serata di ieri a Bruxelles «è ancora in fuga». Lo ha detto il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, in conferenza stampa. L'uomo, ha confermato De Croo, «è di origine tunisina e soggiornava illegalmente in Belgio». Nella capitale belga resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica «grave e imminente», mentre nel resto del Paese il livello è fissato a 3.

Francia rafforza controlli alla frontiera

Secondo quanto si apprende a Parigi dal ministero dell'Interno, il ministro Gérald Darmanin ha dato disposizione - subito dopo le notizie dell'attentato di Bruxelles con l'autore (o gli autori) dell'azione in fuga - di rafforzare i controlli alla frontiera tra la Francia e il Belgio. Lo riferiscono fonti della tv BFM.

Scuole europee e asili chiusi

Le istituzioni europee hanno alzato il livello d'allerta anti-terrorismo dopo l'attentato di questa sera a Bruxelles. Ai funzionari è stato raccomandato il telelavoro e di rinviare ogni riunione considerata non di stretta urgenza. Le scuole europee e gli asili nido europei resteranno chiusi nella giornata di oggi.

L'attentatore noto alle autorità tunisine

Il sospetto attentatore che ha ucciso due persone di nazionalità svedese questa sera a Bruxelles era noto alle autorità tunisine per dei fatti legati ad attività terroristiche. È quanto ha reso noto la tv belga Rtbf. Il sospetto è ancora in fuga.

 

Video

 

Prosegue la caccia all'uomo

Prosegue la caccia all'uomo a Bruxelles. Il sospetto autore dell'attentato nel quale sono morte due persone di nazionalità svedese, Abdesalem L., è ancora in fuga ed è presumibilmente armato di kalashnikov. Secondo quanto riferiscono i media nazionali, alcune perquisizioni sono in corso nel quartiere di Schaerbeek, dove si presume che l'uomo di origine tunisina sia domiciliato. Il presunto attentatore, stando alla ricostruzione dell'emittente LN24, ieri pomeriggio avrebbe pubblicato su Facebook un post in riferimento all'omicidio del bambino musulmano di sei anni accoltellato domenica vicino a Chicago.

 

 

di Francesca Pierantozzi

«Viviamo per la nostra religione, moriremo per questa stessa religione, ho vendicato i musulmani, ho appena ucciso tre svedesi, sono un soldato dell'Isis»: mentre parla, riprendendosi col telefonino, l'uomo è ancora in fuga, Bruxelles si blinda. Il terrorista, Abdeslma Lassoued, 45 anni, tunisino, richiedente asilo dal 2019 e radicalizzato, noto ai servizi, è su uno scooter, potrebbe colpire dovunque. In realtà ha appena lasciato due morti dietro di sé, il terzo, il conducente di un taxi, a cui ha sparato è ferito. Il terrore colpisce questa volta nel centro della capitale belga, sul boulevard d'Ypres. Sono le sette e un quarto di sera. Tra un'ora e mezzo allo stadio re Baldovino comincerà il match Belgio-Svezia per la qualificazione agli europei.

I passanti

Un video mostra un uomo con una giacca impermeabile arancione scendere da una moto, imbraccia un fucile, probabilmente un kalashnikov, i passanti cominciano a correre, ma lui ha delle vittime precise nel mirino, quelle che portano la maglia gialla delle nazionale svedese e che hanno invaso il centro della capitale.

Punta un quarantenne, sotto al giubbotto porta la maglia gialla della sua nazionale, che cerca rifugio nell'androne di un edificio con porte a vetri: il terrorista lo insegue, gli spara una volta e poi di nuovo, quando l'uomo è a terra. Poco prima, non ripreso da nessuno, ha già ucciso. Ha sparato a una Mercedes Vito nera, un taxi: l'autista è ferito, il passeggero, anche lui con la maglia della nazionale svedese, muore sul colpo. Le vittime sono tifosi svedesi. L'allerta antiterrorista a Bruxelles viene innalzata immediatamente al livello 4, il massimo, quello di un attacco in corso, quello dei momenti più difficili, di quei giorni del marzo 2016 in cui si cercava il capo del commando degli attentati del 13 novembre Salah Abdeslam rifugiato in una casa del centro, dei giorni degli attacchi alla stazione della metro di Maelbeek e all'aeroporto di Zaventem. La polizia decide la chiusura delle stazioni della metro intorno al luogo dell'attacco, tra il boulevard d'Ypres, la piazza Sainctelette e lo stadio. Bloccati anche gli accessi al palazzo del Parlamento europeo; con le persone all'interno invitate a non lasciare l'edificio. Mentre allo stadio si gioca il primo tempo della partita, la città si blinda. Alla fine del primo tempo, quando i giocatori svedesi negli spogliatoi apprendono le notizie dell'attacco in corso, il match si sospende. L'allenatore della Svezia Janne Andersson è sconvolto, ha gli occhi lucidi. Il capitano giallo-blu Victor Lindelof si consulta rapidamente con i belgi: «Ci siamo trovati subito d'accordo, non potevamo continuare a giocare. La cosa più importante è diventata la sicurezza dei tifosi». Decisione vidimata dall'arbitro italiano Maurizio Mariani e dalla sua squadra arbitrale. «Stiamo tutti bene» dirà poi Mariani a Sky.

 

Caccia all'uomo

Intanto il Centro di crisi nazionale attiva la fase federale della gestione e si riuniscono il primo ministro Alexander De Croo, la ministra dell'Interno Annelies Verlinden e il ministro della Giustizia Vincent Van Quickenborne. E' caccia all'uomo. La polizia blinda il quartiere. I tifosi, almeno 35 mila, vengono confinati sugli spalti, nessuno può uscire dallo stadio fin quasi mezzanotte, quando comincia un'evacuazione lenta. La portavoce della polizia appare in tv per invitare la popolazione a restare in casa "a meno di spostamenti necessari". Sul posto, un primo testimone racconta quello che ha visto: «Stavo tornando a casa - dice - nella strada parallela alla mia sento il rumore di raffiche, poiun gruppo di gente, agenti di polizia. A terra, nella hall di un edificio, un uomo di circa 40 anni. E poi una Mercedes Vito nera colpita da una serie di proiettili. All'interno un uomo morto, accanto a lui un altro ricoperto di sangue, ma cosciente».
L'uomo in fuga che nel video parlava in arabo non nasconde la propria identità. Sul video di rivendicazione che posta sui social dice il suo nome e precisa: «Il vostro fratello ha vendicato i musulmani». Sul profilo facebook molti messaggi religiosi, e tra le tante foto, prima che il profilo venga oscurato, anche una che lo ritrae, pare, a Genova. La procura antiterrorismo non ha precisato le motivazioni anche se sembra escludere «un legame con l'attualità in Medio Oriente e la guerra tra Israele e Hamas». Ieri sera la polizia aveva lanciato un'operazione a Schaerbeek a nord di Bruxelles dove Abdeslam Lassoued abita e frequenta la moschea. Se sembra aver agito solo, la precisione dell'attacco e l'arma in dotazione potrebbero indicare un'organizzazione più complessa di quella di un lupo solitario. La volontà di uccidere dei cittadini svedesi potrebbe essere legata alle manifestazioni in Svezia chenegli ultimi mesi hanno visto rifugiati iracheni bruciare copie del corano.

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