Coronavirus e Usa: l’economia peggiore di sempre, ma Trump sogna il “rimbalzo”

Coronavirus e Usa: l’economia peggiore di sempre, ma Trump sogna il “rimbalzo”
di Luca Marfé
Giovedì 30 Aprile 2020, 18:00
3 Minuti di Lettura

L’economia peggiore di sempre?

La domanda è lecita, la causa è nota, la paura è tanta.

Il coronavirus come una tempesta, gli Stati Uniti come una nave che rischia di affondare.


Donald Trump deve fare i conti con dei conti che nessuno mai avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare all’inizio di un anno che viceversa si presentava come l’ennesimo di possibili record su record.

I dati sul primo trimestre a stelle e strisce sono a dir poco drammatici: il Pil precipita del 4,8%.
Dati accompagnati da un’unica grande certezza: il secondo trimestre andrà ancora peggio, con stime legate al blocco pressoché totale delle attività che tuonano fino al -30%.

La disoccupazione non esisteva nemmeno più, se non quella che in economia viene definita naturale o fisiologica. Il tasso, invece, risale quasi fino al 5% e salirà ancora, come preannunciato dalla valanga di richieste per i sussidi statali che orbitano attorno alla mostruosa cifra di trenta milioni.

L’anno in corso, insomma, è ferito a morte e questi numeri sono comunque destinati a incidere su statistiche che resteranno nere.


Però.
C’è un “però” ed è colossale.


La speranza di un rimbalzo, il sogno di Trump.
Né troppo segreto né così impossibile.

Qualora ci fosse una svolta in chiave virus infatti, che sia una cura o un vaccino, resistono i fondamentali di un’economia sana, di una banca centrale pronta a fare la sua parte, di un popolo americano ansioso di ricominciare.

Un popolo che per sua cultura politica e natura umana considera l’assistenzialismo una sorta di meccanismo indegno, del quale persino vergognarsi.

Un popolo che scalpita, dunque, per tirarsi su le famose maniche e ripartire.

«Alla velocità della luce».

È questa l’espressione che suona come la carica di mille tamburi da costa a costa.

Un’eventualità, in cui alla fine sperano pure i democratici, che paradossalmente consentirebbe a Trump di cambiare gli stracci di oggi con le vesti di domani: quelle dell’eroe.

Di colui, cioè, che non soltanto sarebbe stato in grado di costruire l’economia più forte della Storia degli Stati Uniti.
Ma che, addirittura, sarebbe stato in grado di costruirla…una seconda volta.

 

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