Così Brexit avvicina Londra a Pechino

Foto: Reuters
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di Erminia Voccia
Giovedì 6 Giugno 2019, 09:57
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«Gli Stati Uniti e il Regno Unito raggiungeranno un accordo sull'azienda cinese Huawei», ha detto ieri 4 giugno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in conferenza stampa con il primo ministro dimissionario britannico Theresa May. Dopo un'ora di colloquio con May a Londra, Trump ha annunciato che le due sponde dell'Atlantico raggiungeranno certamente un accordo sull'azienda cinese delle tlc e su tutto il resto. Il Capo della Casa Bianca, in merito alle divergenze di posizioni di Londra e Washington su Huawei, ha rassicurato: «Ne abbiamo discusso, non vedo assolutamente dei limiti». La decisione May di non escludere del tutto l'azienda cinese dai progetti per le reti mobili 5G è stata uno argomento centrale dell'incontro fra Trump e la premier britannica.

L’Amministrazione Trump da tempo sta pressando gli alleati perché escludano Huawei dai sistemi 5G. Il presidente americano ha avvertito il Regno Unito che nel caso in cui Londra permettesse a Huawei di entrare nei progetti per la costruzione delle reti mobili super veloci, la cooperazione in materia di sicurezza con Washington ne sarebbe certamente colpita. Questo significherebbe per Londra la messa in discussione del patto di intelligence della Comunità UKUSA, chiamata anche “Five Eyes” (cinque occhi), che prevede la condivisione di informazioni tra servizi di intelligence di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Un trattato di libero scambio tra Usa e Regno Unito dopo la Brexit, rievocato da Trump in occasione della visita di Stato a Londra, sarebbe il coronamento della “relazione speciale” che lega storicamente i due alleati. Nello scenario post Brexit non bisognerebbe guardare soltanto alle relazioni tra Stati Uniti e Gran Bretagna, ma anche a una più stretta collaborazione tra Regno Unito e Cina. Pechino non rappresenta ancora il partner commerciale più importante per Londra, tuttavia la questione Huawei è il riflesso delle grandi opportunità offerte dalla potenza cinese e allo stesso tempo anche dei rischi che tale collaborazione comporterebbe. La pensa così Kerry Brown professore di studi cinesi e direttore del Lau China Institute del King’s College di Londra. Un rapporto recente di ECFR spiega inoltre che la Cina sta guardando al continente europeo e alle opportunità che esso potrà garantire, soprattutto a fronte della divisione interna agli europei e alla possibile debolezza del Regno Unito e dell'Unione Europea dopo la Brexit. Dal punto di vista di Pechino, un Regno Unito più indipendente sarebbe meglio disposto a negoziare un accordo sul libero commercio più vantaggioso per entrambe le parti. Tutto ciò nella prospettiva che la Gran Bretagna resti la grande economia che è oggi. Un accordo di questo tipo porterebbe Londra a difendere gli interessi cinesi nei grandi forum internazionali. Dunque, in quest'ottica, nell'era post divorzio di Londra da Bruxelles, una più profonda relazione con la Cina non sarebbe tanto un modo per Londra utile a limitare i danni economici di Brexit, ma piuttosto sarebbe la Cina a cercare di cogliere le chance economiche offerte dalla debolezza di Unione Europea e Regno Unito.
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