Alle Olimpiadi di Tokyo manca sempre meno, eppure in Giappone l'emergenza Covid non dà tregua. Anzi, alcuni dati sono i peggiori dall'inizio della pandemia. Come quello dei pazienti in terapia intensiva, arrivati a quota 1.214. Numeri che non possono che allarmare in vista dei Giochi, che prenderanno il via a luglio.
Nel frattempo uno studio dell'Istituto nazionale per le malattie infettive rivela che la variante N501Y del virus, originata in Gran Bretagna e responsabile per circa il 90% dei casi nel Paese del Sol Levante, è soggetta a causare sintomi più gravi alla salute rispetto alle mutazioni precedenti, in particolare nella fascia tra 40 e i 64 anni di età. La ricerca si basa su un'analisi si 207.000 persone in Giappone risultate positive all'agente patogeno negli ultimi 3 mesi.
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La campagna vaccinale - Il direttore dell'istituto, Motoi Suzuki, ha detto che le misure intraprese in passato circa lo stato di emergenza non potranno produrre gli stessi effetti, e considerando l'alto livello di trasmissione della variante ci vorrà del tempo prima di poter vedere un calo delle infezioni. Intanto prosegue ancora a rilento la campagna vaccinale e aumentano i dubbi sulla sostenibilità del programma annunciato dal premier Yoshihide Suga, di inoculare fino a un milione di persone al giorno per terminare il segmento delle persone con più di 65 anni di età entro la fine di luglio.