MEDIO ORIENTE

Biden: «Gaza, accordo sul punto di essere chiuso». Hamas: «C'è la volontà di porre fine alla guerra»

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Gaza, media: «Accordo nella notte per il rilascio degli ostaggi, attesa risposta di Muhammad Sinwar». Hamas ai detenuti palestinesi: «Presto liberi»
Gaza, media: «Accordo nella notte per il rilascio degli ostaggi, attesa risposta di Muhammad Sinwar». ​Hamas ai detenuti palestinesi: «Presto liberi»
lunedì 13 gennaio 2025, 13:11 - Ultimo agg. 14 gennaio, 08:42

La tregua ora è più vicina. Il racconto della giornata

Per la prima volta dal novembre 2023, a tenere col fiato sospeso Israele non è l'ennesimo passo verso il collasso delle trattative ma un ottimismo contenuto a forza, in attesa dell'annuncio che gli ostaggi questa volta torneranno a casa per davvero. Dopo 15 mesi di prigionia e buio a Gaza. L'accordo per un cessate il fuoco è «sul punto di essere chiuso», ha riassunto in serata il presidente americano Joe Biden, aggiungendo che «siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa». Mentre fonti a conoscenza del negoziato hanno parlato di «progressi significativi sui punti critici rimanenti» nelle ultime negoziazioni in Qatar. Tutto questo dopo una notte cruciale proprio a Doha, dove la svolta nei colloqui sembra essere stata raggiunta con l'incontro tra l'inviato di Trump, Steve Witkoff, il primo ministro del Qatar al Thani e il direttore del Mossad David Barnea. Secondo i media israeliani, al-Thani ha incontrato i rappresentanti di Hamas, mentre Witkoff ha parlato con la delegazione israeliana. In entrambi i casi è stato detto, come ha riferito la stampa araba, che in caso di mancato accordo tanto Israele che Hamas pagheranno il conto. Intanto, Channel 12 ha riferito che la bozza è stata ricevuta da Israele durante la notte e che è stata ritenuta ampiamente accettabile. Il documento è stato approvato anche dai leader di Hamas all'estero e che la sigla dell'intesa ora dipende esclusivamente dal capo de facto dell'organizzazione terroristica, Muhammed Sinwar, fratello del leader Yahya ucciso dall'Idf ed erede legittimo del terrore a Gaza: «La decisione che trasformerà i negoziati in un accordo definitivo è nelle sue mani», ha commentato una fonte di alto livello israeliana, molto vicina ai colloqui. Dalla Striscia un comunicato rilanciato su Telegram promette speranza: rivolto ai detenuti palestinesi in Israele, il gruppo li informa che «sono vicini alla liberazione». A Washington, la Casa Bianca ha fatto sapere che nella mattinata di lunedì il presidente uscente ha avuto un colloquio telefonico con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e che entrambi hanno sottolineato «l'urgente necessità di un accordo». L'emiro inoltre ha incontrato a Doha l'inviato di Biden Brett McGurk e l'inviato di Trump Steve Witkoff. Successivamente ha ricevuto la delegazione di Hamas guidata dal capo negoziatore Khalil a Haya. Mentre in serata, una fonte della sicurezza turca ha fatto sapere che il capo dell'intelligence di Ankara, Ibrahim Kalin, ha parlato al telefono con i funzionari dell'ufficio politico di Hamas per discutere dei «progressi e dello stato attuale dei negoziati». Insomma, come dire che il pressing su Hamas, sia da parte del Qatar che della Turchia, è diventato ancora più intenso. Su immaginabile richiesta statunitense. In queste ore drammatiche, la proposta sul tavolo aspetta solo l'ultima risposta. I colloqui si sono concentrati principalmente su un piano in tre fasi, in cui per primi verranno rilasciati i cosiddetti 'casi umanitari': 33 rapiti tra cui donne, bambini, uomini sopra i 50 anni e malati (tra cui soldati feriti gravemente). In cambio ci sarà il rilascio di 1.300 terroristi palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Con Israele che ritiene ancora in vita la maggior parte dei 33 sequestrati nella lista. La prima parte dell'accordo prevede un cessate il fuoco di 42 giorni in totale (ma la stima è che le fasi possano essere ridotte a due). Il 16mo giorno inizieranno le discussioni sulla seconda parte dell'accordo. Da Gerusalemme, politici di alto livello hanno affermato che la trattativa è «in una fase molto avanzata». A questo punto, resta da capire come verrà gestita una delle richieste di Israele: la sua presenza a Gaza, durante e dopo l'eventuale tregua, con la nuova zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine della Striscia, mentre in precedenza era di 300 metri. Non solo, da parte israeliana è stato chiarito senza possibilità di discussione che alcuni ergastolani palestinesi di peso non saranno scambiati con gli ostaggi, a cominciare dall'organizzatore dell'Intifada, Marwan Barghouti. Hamas, secondo i media sauditi, avrebbe invece chiesto di riavere il corpo di Yahya Sinwar come parte della prima fase dell'accordo. In serata il premier israeliano ha incontrato nuovamente il ministro di ultradestra Ben Gvir che, con il collega Bezalel Smotrich, si oppone drasticamente all'accordo. Martedì mattina è previsto il nuovo round dei negoziati a Doha. Alle 14.30 Benyamin Netanyahu incontrerà le famiglie degli ostaggi che sperano arrivi con la notizia dell'accordo. 

Biden: «Accordo per Gaza sul punto di essere chiuso»

L'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è «sul punto di essere chiuso». Lo ha detto Joe Biden al dipartimento di Stato.  «Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa», ha dichiarato il presidente americano affermando che la sua amministrazione sta lavorando «con urgenza per concludere questo accordo» per Gaza e il rilascio degli ostaggi.

Hamas, volontà di arrivare a accordo e porre fine a guerra

Hamas ha dichiarato in un comunicato stampa che la leadership dell'organizzazione terroristica ha parlato con il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, sugli sviluppi dei negoziati a Doha. Il capo del Consiglio della Shura, Muhammad Darwish, e il capo negoziatore, Khalil al Haya, hanno discusso con lui al telefono e hanno confermato «il desiderio di Hamas di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra».

Meloni: Italia impegnata per cessate il fuoco Libano-Israele

«Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Libanese, Joseph Aoun, al quale ha rivolto le congratulazioni sue personali e del Governo italiano per l'elezione dello scorso 9 gennaio». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che «la conversazione ha permesso» a Meloni «di ricordare l'impegno dell'Italia a favore del cessate il fuoco tra Libano e Israele e di valorizzare il ruolo chiave che la nostra Nazione continua a svolgere attraverso l'azione dei militari italiani nella missione Unifil, in quella bilaterale Mibil e con la guida italiana del Comitato Tecnico-Militare per il Libano per il coordinamento del sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi». 

Casa Bianca, su accordo per Gaza ci siamo coordinati con Trump

«Ci siamo coordinati in maniera molto stretta con la nuova amministrazione per dare un messaggio di unità tutte le parti perché un accordo a Gaza è nell'interesse di tutti».

Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale, Jack Sullivan, in un briefing a proposito dell'intesa per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.

Biden-emiro Qatar, urgente tregua e rilascio degli ostaggi

 Joe Biden ha parlato oggi con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani dei negoziati in corso a Doha per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. Il presidente ha ringraziato l'emiro per la sua leadership e ha elogiato il ruolo di mediazione del primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Entrambi i leader hanno sottolineato l'urgente necessità di raggiungere un accordo per restituire gli ostaggi alle loro famiglie e portare sollievo immediato alla popolazione di Gaza attraverso un aumento degli aiuti umanitari consentito dal cessate

Mediatori a Hamas: "Tempo fino a mezzanotte per rispondere"

I mediatori hanno dato a Hamas tempo fino alla mezzanotte di oggi per rispondere alla bozza «finale» di accordo che è stata presentata al gruppo in Qatar. Lo ha riporta l'emittente Channel 12. Secondo fonti citate dall'emittente a condizione di anonimato, Hamas avrebbe consegnato ai mediatori del Qatar una lista di ostaggi ancora vivi, come richiesto da Israele. Channel 12 aggiunge, senza citare fonti, che tutti gli ostaggi viventi presenti in una lista di 34 nomi rea nota la scorsa settimana saranno rilasciati nella prima fase dell'accordo, se questo si concretizzerà. Il rilascio degli ostaggi inizierà una settimana dopo la conclusione dell'accordo, viene precisato.

Hamas, 'progressi nei negoziati, lavoriamo per chiudere'

Hamas ha dichiarato che i colloqui su alcune questioni fondamentali per un accordo di cessate il fuoco a Gaza hanno fatto progressi e si lavora per chiudere: lo ha riferito un funzionario del gruppo palestinese ai media internazionali. «I negoziati su alcune questioni fondamentali hanno fatto progressi e stiamo lavorando per concludere al più presto ciò che resta da fare», ha aggiunto il funzionario. 

Hamas ai detenuti palestinesi, 'vicini alla liberazione'

 In una nota pubblicata poco fa, Hamas comunica ai detenuti palestinesi che «sono vicini alla loro liberazione». L'organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota. 

 

 

 

Media, 'svolta a Doha, attesa risposta Muhammad Sinwar'

«Stiamo aspettando una risposta da Hamas, dopo la svolta avvenuta nella notte in Qatar: tutto ora dipende da Muhammad Sinwar», fratello dell'ex leader di Hamas ucciso a Gaza. Lo ha detto una fonte di alto livello israeliana, molto vicina ai colloqui sull'accordo per la liberazione degli ostaggi e una tregua a Gaza, citata dalla tv Kan. «La svolta è stata raggiunta dopo i colloqui avvenuti nella notte tra il capo del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar al Thani e l'inviato di Trump in Medio Oriente Steve Witkoff», ha affermato la fonte.

Media, 'svolta significativa nella notte per accordo su ostaggi'

Progressi significativi sono stati compiuti dopo mezzanotte a Doha nei colloqui sull'accordo per il rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza tra la squadra israeliana, l'inviato di Trump Steve Witkoff e il primo ministro del Qatar Muhammad al-Thani. Lo riferisce Ynet citando Reuters. Secondo i media israeliani, al-Thani ha incontrato i rappresentanti di Hamas, mentre Witkoff ha parlato con la delegazione israeliana per spingere le parti verso un accordo. La firma finale, secondo le fonti vivine al dossier, dipende ancora da Hamas: «La questione è se prenderà la decisione che trasformerà i negoziati in una decisione su un accordo definitivo. E' nelle sue mani». E hanno aggiunto che è difficile dire se l'intesa è una questione di ore o di giorni. Al momento i problemi da superare riguardano la situazione nel nord della Striscia di Gaza, l'asse Filadelfia, l'esilio degli ergastolani per terrorismo se verranno liberati. 

Media, 'accordo sugli ostaggi pronto, attesa risposta di Hamas'

«I dettagli dell'accordo per la liberazione degli ostaggi sono stati concordati e ora si attende una risposta definitiva da parte di Hamas», lo riferisce Channel 12 sottolineando la drammaticità del momento e che per la prima volta l'intesa è interamente dettagliata. Il piano è sostanzialmente simile allo schema pubblicato a maggio: accordo in tre fasi, che inizierebbe con la liberazione di circa 34 israeliani della 'lista umanitaria'. Poi, il 16mo giorno del cessate il fuoco, le parti inizieranno a discutere la seconda fase, che prevederà il ritorno dei giovani e dei soldati. Nella terza fase le parti discuteranno del governo alternativo nella Striscia e della riabilitazione di Gaza. Al-Arabiya aggiunge che la prima fase durerà 42 giorni, durante la quale Israele si ritirerà da diverse aree dove i residenti palestinesi ritorneranno. Sarà aumentato il volume degli aiuti umanitari.

Medio Oriente, la diretta di oggi lunedì 13 gennaio 2025. 

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