Ucraina, il Patriarca Kirill silura un altro prete ortodosso pacifista, si rifiutava di pregare per la guerra santa contro l'Occidente

Ucraina, il Patriarca Kirill silura un altro prete ortodosso pacifista, si rifiutava di pregare per la guerra santa contro l'Occidente
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Domenica 14 Gennaio 2024, 11:57 - Ultimo agg. 13:06
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E' l'ennesimo prete ortodosso che viene punito dal Patriarca Kirill per non avere benedetto la santa guerra di Putin contro l'Occidente malato e corrotto. In questi due anni di guerra episodi simili si sono sviluppati sempre sottotraccia e ineluttabili. Stavolta il caso dell'arciprete ortodosso Alexey Uminsky, di una chiesa moscovita, è al centro di una petizione pubblica da parte di alcune migliaia di coraggiosi cittadini russi che cercano di difenderlo dalla rimozione dall'incarico. Secondo il canale Telegram Novaya Gazeta il prete sarebbe stato privato del sacerdozio da un tribunale ecclesiastico del Patriarcato. Naturalmente la decisione è stata benedetta dal Patriarca Kirill. Ieri si è tenuta la terza udienza ed è stata emessa la sentenza. 

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La corte della chiesa ha stabilito che l'arciprete ha violato il giuramento sacerdotale commettendo uno "spergiuro".

Quale? Rifiutandosi di leggere una preghiera sulla Santa Russia durante la liturgia. La preghiera speciale a cui fa riferimento la sentenza è un testo liturgico imposto durante le funzioni da quando sono iniziati i bombardamenti russi su Kiev. In buona sostanza, in quella preghiera, si chiede a Dio di proteggere la Russia dai nemici e di uscire vittoriosa. Il prete ortodosso, invece, ha preferito pregare per la pace dei popoli sperando che la guerra finisca al più presto.

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Praticamente un affronto alla linea del Patriarcato di Kirill di sostegno morale all'azione bellica del Cremlino. Uminsky viene descritto come una figura molto in vista nella capitale. Negli anni passati era già finito nei guai per avere chiesto pubblicamente l'invio di una missione medica nel carcere in cui era detenuto Alexeij Navalny, che all’epoca stava portando avanti uno sciopero della fame. La goccia che stavolta avrebbe fatto traboccare il vaso è un’intervista al canale YouTube russo Zhivoy Gvozd, in cui l’arciprete suggeriva ai credenti pacifisti di unirsi e cercare altri preti a favore della pace e contro la guerra. 

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