L'Ungheria contro il Recovery Fund: ingiusto e pensato solo per i Paesi del Sud Europa

Recovery fund, Olanda insiste: «Piano con prestiti e riforme»
Recovery fund, Olanda insiste: «Piano con prestiti e riforme»
Martedì 9 Giugno 2020, 17:39 - Ultimo agg. 19:52
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Alla lista dei Paesi contrari al Recovery Fund si aggiunge l'Ungheria di Orban che lo considera ingiusto e fatto solo per i Paesi del Sud Europa. L'Olanda insiste che il piano consista in prestiti (e non soldi a fondo perduto) legati a piani di riforme. L'Austria lo definisce inaccettabile. 

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«Nella sua forma attuale, il Recovery Fund è ingiusto nei confronti dell'Ungheria perché in sostanza è stato creato su misura per aiutare gli Stati membri del Sud»: così il ministro delle Finanze dell'Ungheria, Mihaly Varga, in un video postato sulla sua pagina Facebook a margine dell'Ecofin. «L'Ue deve agire in maniera equa e proporzionata per mitigare il danno» economico «causato dalla pandemia», ha sottolineato, sostenendo che il piano Ue «potrebbe comportare un onere aggiuntivo per le economie più piccole e meno sviluppate».


Forte legame tra le riforme strutturali chieste dalla Ue e ripresa che contribuisca alla transizione verde e digitale, capacità e distribuzione del Recovery fund basato sull'impatto reale della crisi del coronavirus, prestiti con scadenze chiare e non sovvenzioni, scettici sull'aumento del tetto delle risorse proprie: questa la posizione del governo olandese, inviata al suo Parlamento, sulla proposta della Commissione Ue sul Recovery plan.

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Secondo il Governo olandese, la Commissione Ue non ha ben motivato la necessità del ricorso alle sovvenzioni invece dei prestiti. Bruxelles «sostiene che la crisi Covid-19 è più impegnativa per i Paesi con debito e deficit alti», ma la stessa Commissione questo mese ha concluso che tutti i debiti della zona euro sono sostenibili nel medio termine, quindi «guardando a questi fattori non c'è una chiara motivazione per i sussidi al posto dei prestiti nella Recovery and Resilience Facility (RRF)», si legge nel documento che il Governo ha inviato al Parlamento olandese. Inoltre il Governo ritiene che «debba essere data maggiore attenzione al modo in cui gli Stati membri attuano le necessarie riforme per rafforzare i fondamentali economici, per esempio riducendo il debito, riformando le pensioni e migliorando la capacità amministrativa». Per questo accoglie con favore il legame tra riforme e fondi già stabilito dalla Commissione, ma ritiene che debba essere rafforzato: «L'uso delle risorse deve essere condizionato all'effettiva attuazione delle riforme strutturali». Infine, c'è il problema della distribuzione dei fondi del Recovery e della sua capacità. Per il Governo olandese, al momento non sono realmente legati alle reali necessità di investimento che derivano dal coronavirus, ma sono piuttosto legati a carenze negli investimenti pregresse.

«Il pacchetto complessivo non è accettabile per noi in termini di volume, ma anche in termini di contenuto»: così il ministro delle Finanze austriaco, Gernot Bluemel, parlando del Recovery Fund proposto dalla Commissione Ue, a margine dell'Ecofin. «Oggi dobbiamo sapere come e da chi verrà rimborsato il debito» previsto con «le sovvenzioni», ha detto Bluemel che ritiene la scelta di concedere principalmente aiuti «una valutazione sicuramente sbagliata» da parte di Bruxelles.
 

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