L'ultimo rapporto disponibile del Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2014, invece, offriva una previsione molto più incoraggiante, parlando nel caso peggiore di un incremento di 4,8°.[CLIMAT] A suivre en vidéo à 9h30, la communauté scientifique présente sa révision du socle des simulations françaises pour le #giec @IPCC_CH
— CEA_Officiel (@CEA_Officiel) 17 settembre 2019
: le réchauffement global semble plus important que dans les versions précédentes, à l’horizon 2100. #CMIP6 pic.twitter.com/OTKuZHJ4zx
Come spiegato da Météo-France, un'organizzazione che fa capo al Centro nazionale per la ricerca scientifica, sono stati realizzati due studi da diverse istituzioni specializzate in climatologia. Le previsioni in entrambi i casi indicano un riscaldamento più alto rispetto a quello del 2014 e gli autori principali di uno dei due studi, David Salas e Mélia, affermano che i risultati dell'indagine sono più affidabili delle stime precedenti.
Il problema non è solo che le temperature saranno sempre più alte, specialmente nelle regioni polari del pianeta, ma avvertono sui vari effetti che questo aumento causerà.
Gli scienziati hanno, inoltre, calcolato che le emissioni di biossido di carbonio di origine antropogenica dovrebbero essere ridotte a zero per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall'accordo sul clima di Parigi. In particolare, si stima che per limitare l'incremento del surriscaldamento globale a 2° C, le emissioni dovrebbero raggiungero lo zero nel 2080. Mentre per fermarsi a 1,5° C, le emissioni dovrebbero essere annullate già a partire dal 2060.