Spagna, torna alla luce un grande mosaico di Medusa in una splendida domus romana

Il risultato degli ultimi scavi nell’area archeologica Huerta de Otero

Image Credit: Merida Municipal
Image Credit: Merida Municipal
di Mariagiovanna Capone
Martedì 1 Agosto 2023, 07:37 - Ultimo agg. 09:34
2 Minuti di Lettura

Una splendida Medusa circondata da pavoni, pesci e motivi geometrici. Tutto in un grande mosaico di tessere colorate. Questo è il risultato degli ultimi scavi nell’area archeologica Huerta de Otero, che si trova sul lato occidentale di Mérida, in Spagna, che faceva parte della città romana di Augusta Emerita.

Augusta Emerita è stata fondata nel 25 a.C.

da Augusto per offrire ristoro ai soldati emeriti dalle legioni veterane delle guerre della Cantabria. La città emerse in uno dei più grandi centri romani della Spagna e capitale della provincia di Lusitania, coprendo un'area di oltre 20 mila chilometri quadrati. Si tratta di un sito che è stato oggetto di scavi archeologici nel 1976 e dopo decenni di abbandono, all'inizio del 2019, è iniziato un progetto di ricerca che mira alla documentazione completa del sito attraverso scavi archeologici, prospezioni geofisiche e l'adeguamento alla visita pubblica dei resti riesumati. 

L'immagine della Medusa è incorniciata al centro di un medaglione ottagonale, circondato in tutti e quattro gli angoli da pavoni che incarnano le quattro stagioni. Il mosaico complessivo misura circa 30 metri quadrati e contiene anche motivi geometrici e immagini di motivi floreali e animali come uccelli e pesci. Secondo i ricercatori, la Medusa è una rappresentazione per proteggere gli abitanti della domus, simile ad altre raffigurazioni trovate in numerosi manufatti e mosaici del mondo greco e romano. Félix Palma, direttore del Consorzio Monumental City ha commentato che questo sito «è eccezionale per il livello di conservazione dei resti e, soprattutto, per l'apparato ornamentale che decora la casa così ben conservata: non solo il mosaico della Medusa ma anche dipinti e motivi scultorei».

© RIPRODUZIONE RISERVATA