Musei a Napoli, dall'orgoglio alle prossime sfide: «Così vince la città»

«Finalmente c'è l'autonomia per i musei della zona di San Martino e Castel Sant'Elmo».

Le sale del Mann Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Le sale del Mann Museo Archeologico Nazionale di Napoli
di Giovanni Chianelli
Venerdì 28 Luglio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 29 Luglio, 09:05
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Dall'orgoglio al no comment. Sono le varie reazioni dei direttori dei nuovi musei autonomi decisi dal Dpcm emanato dal Consiglio dei ministri due giorni fa: il Mann, i musei del Vomero e quelli di Capri, col complesso dei Girolamini che passa dalla Direzione generale delle biblioteche a quella dei musei. Mentre Marta Ragozzino, direttrice dei musei del Vomero - Castel Sant'Elmo, San Martino e Floridiana - preferisce non fare dichiarazioni sullo status ottenuto, Paolo Giulierini addirittura accosta la promozione del Museo archeologico di Napoli, che dirige da tempo, alla conquista di un campionato: «Il Mann e la sua squadra festeggiano uno scudetto conquistato con metodo, strategia, tecnica e passione. Vince il lavoro di 8 anni, di chi ci ha creduto ma anche e soprattutto vince una intera città. Il museo, come i napoletani da sempre lo chiamano, si riprende il rango che gli spetta, quello del più grande istituto di archeologia classica al mondo». Lo studioso toscano riconosce i meriti, nella scelta, dell'attuale ministro della Cultura: «Onore alla capacità decisionale del ministro Gennaro Sangiuliano, che ringraziamo per l'attenzione costante di questi mesi. Non era mai accaduto prima. La sua visione del Mann per la città, la sua presenza appassionata, sono stati per noi il più grande stimolo a fare sempre meglio. Napoli torna protagonista nell'archeologia, sua identità fondante, con tante storie da raccontare al mondo». È comprensibile l'entusiasmo di Giulierini. A settembre scadrà il suo secondo mandato ma, passando l'ente dalla seconda alla prima fascia, la continuità potrebbe ripartire da zero. Lo studioso avrebbe così qualche chances in più di restare alla guida del museo, cosa a cui tiene molto come ha varie volte ribadito negli ultimi tempi. 

C'è invece chi fa riflessioni pratiche. Antonella Cucciniello è da due anni la direttrice della biblioteca e del complesso museale dei Girolamini e il suo ragionamento va dritto al punto: «Fermo restando che con la Direzione biblioteche abbiamo lavorato benissimo, entrare nella gestione dei musei permette una previsione di risorse maggiore».

Con la trasformazione del complesso in bene museale, spiega, «avremo diverse disponibilità economiche da due punti di vista: l'ente potrà attingere al fondo musei, mentre quello delle biblioteche non esisteva dato che per loro natura sono a ingresso gratuito. E, appunto, potremo fare leva sulla vendita al pubblico dei biglietti per le visite». Ma il nuovo tipo di autonomia non ha riflessi solo economici: «L'autonomia è un'opportunità anche per fruitori del sito che, richieste alla mano, potenzialmente sono tantissimi. Vuol dire che il complesso uscirà gradualmente dal regime di aperture straordinarie per diventare un percorso monumentale stabile». Chi lo avrebbe mai detto nel 2012, quando fu scoperto un traffico di libri antichi che fece finire i Girolamini sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Una storia di degrado e furti, perpetrati dall'allora direttore Massimo De Caro, che rubò al complesso 4mila volumi per il valore di 20 milioni di euro. Fu il culmine dell'abbandono. Che invece ora sta rinascendo con la sanzione definitiva della trasformazione in museo, autonomo tra l'altro. C'è ancora molto lavoro da fare, tra restauri e ristrutturazioni, ma la Cucciniello è più che positiva: «Sbocceremo lentamente ma inesorabilmente».

«Un provvedimento che condivido molto, è un'azione molto positiva fatta dal ministro Sangiuliano perché avere più musei autonomi nella città significa valorizzare l'offerta museale». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, commentando il decreto. «Finalmente c'è l'autonomia per i musei della zona di San Martino e Castel Sant'Elmo che hanno un grande afflusso di turisti e richiedevano un'autonomia; e i Girolamini su cui è stato fatto un grande investimento anche da parte del Comune».  

Diventano autonomi anche i musei di Capri ma non è stata ancora designata la loro direzione. Così come il comprensorio, non ufficialmente delineato, ma che dovrebbe riunire la certosa di San Giacomo attualmente tra i siti della Direzione regionale dei musei diretta dalla Ragozzino - e Villa Jovis che fanno parte del Comune di Capri, poi la Grotta azzurra, la Casa Rossa e la villa Damecuta ad Anacapri. 

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