Benevento, ipotesi trasloco Bue Apis. Ok della Soprintendenza: «Ma occorre rimpiazzarlo»

La proposta di Gennaro Leva, numero uno della Soprintendenza

Benevento, ipotesi trasloco Bue Apis
Benevento, ipotesi trasloco Bue Apis
di Paolo Bocchino
Lunedì 18 Marzo 2024, 09:39
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«Spostare il Bue Apis da viale San Lorenzo? Sì, è la scelta migliore. Purché lo si rimpiazzi adeguatamente». Non è un'opinione come le altre a riaprire la vexata quaestio sul trasferimento del prezioso monumento in granito rosso egiziano. Il parere, nettamente favorevole alla delocalizzazione, è quello autorevole di Gennaro Leva, numero uno della Soprintendenza, che sposa senza tentennamenti l'ipotesi più volte affacciatasi nel dibattito cittadino, ma mai tradottasi in fatti concreti. Questa volta, però, potrebbe davvero essere giunto il momento del clamoroso trasloco. La congiuntura propizia è data dall'istituzione del Museo egizio di Benevento. Il progetto ha incassato nei giorni scorsi l'endorsement convinto del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nel corso del vertice tenuto a Roma con il sindaco Mastella, il direttore generale Musei Osanna e il direttore del Museo egizio di Torino Greco: «Il ministero intende concorrere alla valorizzazione del Museo egizio di Benevento - ha dichiarato l'esponente di governo -. Contribuiremo a un progetto di riallestimento insieme al direttore Christian Greco, che ha lavorato molto bene per il rilancio del Museo egizio di Torino».

Nel corso del summit capitolino, è stato chiarito che l'Egizio beneventano troverà posto nel Museo del Sannio. Non hanno dubbi in proposito Greco e Osanna, che ritengono proficua l'interazione con la principale struttura museale della provincia. I circa 40 reperti che testimoniano l'eccezionale culto isiaco in città in epoca romana, attualmente esposti in Arcos, dovranno quindi lasciare il piano seminterrato di Palazzo del Governo e varcare corso Garibaldi per approdare nella struttura della Provincia. Il sindaco Mastella farà partire nei prossimi giorni la missiva indirizzata al governatore Vincenzo De Luca per chiedere l'adesione della Regione alla costituenda Fondazione per il Museo, della quale faranno parte Comune, Provincia e ministero della Cultura.

Nel ventaglio dei beni da offrire in mostra ai visitatori ci sarà anche il Bue Apis.

Il tema ha fatto capolino nel corso del confronto svoltosi al dicastero di via del Collegio romano. Informato della presenza della massiccia statua in granito rosso raffigurante il pregiato bovino, Greco ha espresso senza mezzi termini l'opinione che la stessa debba far parte del nuovo allestimento, lasciando l'attuale collocazione. Un Museo egizio privo della corposa testimonianza del culto del dio Apis, del resto, sarebbe inimmaginabile. Tantopiù se l'odierna sistemazione, ancorché risalente nel tempo, non è certamente la più idonea, posta com'è al centro di uno snodo veicolare tra i più trafficati della città. Il trasferimento dal quadrivio di via Torre della Catena, viale San Lorenzo, via Posillipo e corso Dante, pertanto, appare quantomai opportuno. E questo pur avvertendo fin d'ora gli echi delle polemiche che si levano ogniqualvolta si sia affacciata l'ipotesi del trasferimento. L'ultimo precedente risale al 2013, quando l'allora amministrazione Pepe immaginò di spostare la statua nei pressi di Palazzo del Governo.

Un avallo pesante alla delocalizzazione arriva dall'autorità numero uno in materia di beni culturali: «Sono favorevole allo spostamento del cosiddetto Bue Apis dall'odierna collocazione - afferma il soprintendente Gennaro Leva -. È evidente come quella attuale non sia la sistemazione più idonea per un bene di così rilevante valore storico-monumentale, e il trasferimento all'interno di una struttura museale, per di più a tema, non può che vederci concordi. Ma sono consapevole altresì dell'importanza che il bene ha acquisito nel tempo all'interno del contesto in cui è attualmente inserito. Non si può togliere il Bue Apis e lasciare un vuoto. Occorre studiare preventivamente un bene che dovrà degnamente rimpiazzarlo in quel punto, e non potrà essere una soluzione al ribasso. Immagino, a mo' di esempio, un'opera del maestro Mimmo Paladino o una della medesima caratura artistica». Una riproduzione conforme all'originale stampata in 3D, potrebbe andar bene? Leva boccia l'ipotesi già percorsa altrove: «Il Bue Apis non è la statua equestre di Marco Aurelio a Roma. Se andrà via per una valida ragione da un sito dove comunque era stata portata post ritrovamento, tanto vale installare qualcosa di nuovo».

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