Trump nei guai ma vince sul fisco, passa il mega-taglio: «Via 1400 miliardi»

Trump nei guai ma vince sul fisco, passa il mega-taglio: «Via 1400 miliardi»
di Flavio Pompetti
Domenica 3 Dicembre 2017, 09:23 - Ultimo agg. 09:41
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NEW YORK Donald Trump ha riscosso la prima inequivocabile vittoria al congresso. La maggioranza repubblicana è riuscita a far passare al senato, all'una di mattina di sabato, un voto fondamentale per l'approvazione della riforma fiscale, una delle promesse di maggior peso nella campagna elettorale. L'affermazione è avvenuta alla scadenza del primo anno di attività, esattamente come la squadra di Obama era riuscita nello stesso termine a condurre in porto la riforma sanitaria. Il destino ha voluto che insieme al testo sulle tasse, la camera alta del congresso abbia votato anche l'abolizione dell'obbligo per ogni cittadino statunitense di dotarsi di una polizza sulla salute. Con un colpo solo il governo Trump è riuscito a mettere una seria ipoteca sul passaggio della leggi fiscale, e a minare alla base il cosiddetto Obamacare, sul cui terreno l'esecutivo aveva subito due umilianti sconfitte nelle battaglie congressuali. Prima della ratifica del presidente, i testi approvati dai due rami dovranno essere unificati e poi di nuovo votati separatamente. I repubblicani potrebbero però tentare la scorciatoia di un singolo voto della camera, che confermi il testo passato al senato. La fragilità della maggioranza nella camera alta è emersa ancora una volta venerdì, quando per l'intera giornata i leader del partito hanno dovuto negoziare il consenso di un manipolo di obiettori interni, che hanno chiesto e ottenuto benefici per i propri elettori dell'ordine di 250 miliardi di tagli addizionali.

I CONTENUTI
La riforma che è uscita dal voto del senato ha al centro l'abbattimento a partire dal 2019 delle tasse dovute dalle aziende, dal 35% al 20%. Una misura forte per il rilancio dell'economia, che i mercati finanziari attendevano con trepidazione, e che Trump ha difeso fino all'ultimo emendamento, salvo poi aprire in vista dei successivi passaggi ad un ritocco al 22%. Al suo fianco ci sono una serie di alleggerimenti della pressione fiscale, che in un'analisi della commissione bicamerale sul fisco si tradurranno in uno sconto di almeno 500 dollari sulle imposte per il 44% delle famiglie statunitensi.

IL RISVOLTO
Un dato importante: mentre i tagli per le imprese sono permanenti, quelli per gli individui scadranno tra dieci anni. Quest'ultimo limite ha permesso di far quadrare i conti e rispettare i parametri della legge di bilancio, ma ha spostato sulle amministrazioni future l'ingrato compito di annullare i privilegi, o trovare nuovi modi per finanziarli.
Per Trump, che si è presentato ai suoi elettori come l'emulo di Reagan, promettendo di smantellare la giungla burocratica dei regolamenti e di liberare l'economia dalle pastoie dell'intrusione governativa, la riforma è una grande vittoria personale, che si affianca ad una sequenza di record degli indici di borsa all'apparenza inarrestabile.

L'EFFETTO
La scommessa sarà ora vedere quanto la nuova legge riuscirà a spingere la crescita economica, e a generare quei profitti e quel maggior gettito fiscale, che nei calcoli dei legislatori dovrebbero pagare gli ingenti costi della riforma.
Gli analisti del governo prevedono che la maggiore competitività conferita alle industrie americane dai tagli alle tasse produrrà una crescita del Pil dello 0,7% l'anno, e che la quota di maggiori tasse riscosse dall'erario non potrà mai pareggiare il buco di 1.000 miliardi di dollari aperto dalla nuova legge. Trump non è d'accordo con il calcolo, e promette un futuro radioso al paese.

 
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