Usa, vende i figli piccoli ai pedofili: la scoperta choc durante un blitz antidroga

Usa, vende i figli piccoli ai pedofili: la scoperta choc durante un blitz antidroga
di Federica Macagnone
Giovedì 5 Luglio 2018, 18:26 - Ultimo agg. 6 Luglio, 14:55
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Quando i poliziotti di Corpus Christi, in Texas,  hanno puntato i riflettori della loro operazione antidroga su Esmeralda Garza, 29enne madre di tre bambini, pensavano di avere a che fare con una banale, squallida, piccola spacciatrice: non sapevano che la realtà era molto peggiore delle ipotesi e che aprendo quella porta, forti di un mandato di perquisizione, si sarebbero trovati davanti a un orrore senza fine. Durante l'indagine, infatti, hanno scoperto che Esmeralda, all'insaputa dei familiari che la ritenevano una buona madre, aveva già "venduto" in più occasioni il figlio di 7 anni a due pedofili e si era già accordata con loro per rendere sessualmente disponibili le altre due figlie, di due e tre anni.

Una volta smascherata, come riporta KRIS-TV, venerdì scorso è stata immediatamente arrestata e rinchiusa nel carcere di Nueces County con una cauzione fissata a 100mila dollari: per ora rischia una pena detentiva fino a 20 anni, sempre che, come ha fatto intendere il giudice, sul suo capo non piovano altre accuse. Insieme a lei sono finiti in prigione un uomo e una donna, anche se non è stato ancora specificato se per reati legati alla droga o alla pedofilia.
Sotto choc, ovviamente, i familiari, in primo luogo il padre del piccolo di 7 anni (le altre due bimbe sono figlie di un altro uomo): tutti erano convinti che nelle mani di Esmeralda i bambini fossero al sicuro.  «Non avevamo la minima idea di quello che accadeva in quella casa  - dicono la nonna e lo zio del bimbo, Sandra e Tony Guerrero - Quando chiamavamo o andavamo a trovarli, lei ci diceva che andava tutto bene, e noi non abbiamo mai colto segnali che indicassero il contrario».

Il piccolo è stato trovato dagli agenti in compagnia di alcuni adulti durante il blitz antidroga di venerdì. Quando gli è stato chiesto chi fossero i genitori, lui ha risposto che nessuno dei presenti era suo parente. I poliziotti, davanti a quella scena che non li convinceva, hanno cominciato a sentire puzza di bruciato: in quel momento ha cominciato a squarciarsi il velo che copriva quell'orrore. Ora il bimbo è stato affidato ai servizi di protezione dell'infanzia, in attesa di essere riconsegnato ai parenti. «Siamo devastati da quello che è successo - ha detto Sandra - ma appena riavremo mio nipote a casa andrà tutto bene, ci prenderemo cura di lui nel migliore dei modi. Ma intanto vogliamo che sia fatta giustizia: cose come queste non devono accadere mai più, nessun bimbo dovrà mai subire quello che ha subìto mio nipote».
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