Ultima Generazione, blitz agli Uffizi: volantini sulla Primavera di Botticelli

I protagonisti sono state cinque persone aderenti alla campagna «Fondo riparazione»

Ultima Generazione protesta davanti alla Primavera di Botticelli
Ultima Generazione protesta davanti alla Primavera di Botticelli
Domenica 3 Marzo 2024, 17:22 - Ultimo agg. 4 Marzo, 07:11
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Gli Uffizi di Firenze presi d'assalto da Ultima Generazione con un nuovo blitz degli ambientalisti. Oggi, alle 12.25, cinque persone aderenti alla campagna «Fondo riparazione» hanno attaccato dei volantini con le immagini dell'alluvione di Campi Bisenzio sul vetro protettivo della Primavera di Botticelli e sul muro adiacente, al Museo degli Uffizi a Firenze.

Cosa è successo

Hanno poi srotolato lo striscione con scritto «Fondo Riparazione», distribuendo dei volantini tra i visitatori.

Il personale del museo ha spento le luci della sala, e alle 12.33 sono arrivate le forze dell'ordine che hanno fatto defluire i visitatori dalla sala.


 

Il motivo della protesta 

«Abbiamo deciso di tornare agli Uffizi e di mettere dei volantini sulla primavera del Botticelli, perché crediamo che in un mondo in cui c'è una crisi sociale e climatica in atto, l'arte debba rappresentare la realtà e quello che sta succedendo. Vogliamo andare avanti così in silenzio e nell'indifferenza? - ha chiesto Mida, 27 anni e capo scout - Noi vogliamo lanciare un appello perché ci sia un Primavera di fuoco, in cui le persone si rendono conto e si risvegliano davvero». 

Il ritorno

«Siamo tornati agli Uffizi ad attaccare le foto dell'alluvione di Campi Bisenzio - hanno spiegato gli ambientalisti - perché il governo continua a ignorare l'inevitabile pericolo, tra alluvioni, siccità e caldo che rischia la cittadinanza italiana nei prossimi mesi. Scegliere di fare un piccolo gesto come mettere una foto con dello scotch carta su un quadro è una semplice azione che permette alle persone di esprimere potentemente il proprio dissenso e aiuta a dare voce alle popolazioni colpite da alluvioni, che vengono dimenticate e rimangono inascoltate dal governo. Siamo tornati in azione nonostante la legge Ecoproteste, perché sappiamo che è necessario scendere in strada, nelle piazze, nei musei per gridare l'urgenza di una crisi che non si fermerà bloccando chi punta il dito sul problema e indica la strada verso un mondo più giusto. Quando ci renderemo conto che la nostra libertà viene erosa giorno dopo giorno?»

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