Usa, sola e disarmata davanti ai poliziotti: mamma diventa il simbolo della protesta afroamericana

Usa, sola e disarmata davanti ai poliziotti: mamma diventa il simbolo della protesta afroamericana
di Federica Macagnone
Lunedì 11 Luglio 2016, 15:10 - Ultimo agg. 13 Luglio, 17:47
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Sola in mezzo alla tempesta che si sta abbattendo su tutto il Paese. Leggera come il suo abito che ondeggia nel vento. Potente come quell'immagine che in poche ore è diventata il simbolo della protesta della comunità afroamericana e degli attivisti di Black Lives Matter. 

Ieshia Evans, 28 anni, fino a ieri era solo una mamma e un'infermiera di New York. Oggi è quel volto fiero che si presenta a braccia conserte davanti alla polizia in assetto antisommossa. È lei la donna iconica dell'immagine scattata dal fotografo Jonathan Bachman a Baton Rouge, in Louisiana, dove Alton Sterling, ambulante 37enne, è stato freddato mentre era a terra, dopo essere stato immobilizzato con un Taser sotto la telecamera di un telefonino che ha immortalato tutto. 

Sabato decine di manifestanti hanno bloccato un'autostrada nell'area di Baton Rouge. Da una parte della barricata loro, uomini e donne della comunità afroamericana, ferita per l'uccisione di Sterling e Castile. Dall'altra parte, i poliziotti in tenuta antisommossa che “piangono” ancora i loro colleghi freddati a Dallas. A separarli, una carica di tensione stipata in pochi metri. E poi lei. La donna con il suo vestito scosso dal vento che fronteggia gli agenti diventando l'icona della mobilitazione: per il suo gesto è stata arrestata e ha passato una notte in carcere prima di essere liberata.

Chi era lì l'ha vista avanzare verso di loro con lo sguardo fisso oltre la schiera di poliziotti, oltre quel muro che a volte separa gli uomini e non consente di lasciare ai propri figli un mondo migliore: ed è stato con quel sentimento che Ieshia aveva lasciato New York qualche giorno prima. Come ha rivelato al Daily Mail Natasha Haynes, la sua migliore amica. La donna, mamma di un bimbo di 5 anni, aveva deciso di non rimanere davanti alla tv a guardare: «Ha un cuore grande. Lo ha fatto perché vuole lasciare un mondo migliore al suo bambino. Sono felice che sia al sicuro e che non le sia successo nulla di grave. Sono orgogliosa di lei, per essersi messa in prima linea contro le ingiustizie che avvengono negli Stati Uniti». 

A poche ore dal suo arresto e dal successivo rilascio, il profilo di Ieshia sta facendo il giro del mondo: le sue braccia conserte sono la mano al cielo di Maria Teresa Asplund che qualche mese fa, in Svezia, ha sfidato un corteo di neonazisti, sono lo sguardo di Rosa Parks e l'uomo solo davanti ai carri armati di piazza Tienanmen a Pechino. Una moderna Statua della Libertà che riporta il Paese all'unità, la stessa di un'altra immagine che ha commosso il mondo: il tenero abbraccio tra un poliziotto bianco in ginocchio per poter abbracciare un bambino di colore davanti al cimitero di Dallas.
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