Non solo Ucraina, la “strategia del porcospino”: Biden vuole armare Taiwan contro la Cina

Non solo Ucraina, la “strategia del porcospino”: Biden vuole armare Taiwan contro la Cina
di Luca Marfé
Martedì 30 Agosto 2022, 11:00 - Ultimo agg. 17:05
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Non solo l’Ucraina contro la Russia: Biden vuole inviare armi anche a Taiwan contro la Cina.

E non si tratta soltanto di una suggestione, bensì di un vero e proprio piano pronto per essere sottoposto all’attenzione del Congresso. Un pacchetto che vale 1,1 miliardi di dollari, composto da sistemi missilistici di difesa che Washington considera necessari per arginare il traffico di navi da guerra e portaerei che Pechino continua ad agitare nello stretto dell’alleato americano. Con la stessa Pechino che naturalmente già sbotta, che vede nella possibile cessione una pericolosa ingerenza, e che alza ancora di più i toni (di ciò che resta) della diplomazia e delle sempre più frequenti esercitazioni militari.

Un’iniziativa, quella a stelle e strisce, che potrebbe incassare il consenso bipartisan sia dei democratici, capitanati da una Nancy Pelosi quanto mai determinata riguardo al dossier Taipei, che dei repubblicani più o meno “trumpiani”, accodati a un Trump notoriamente fan di una Taiwan libera e indipendente.

Si scherza col fuoco, però. 

Perché la Cina non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo autoritarismo e anzi: il sogno dichiarato di Xi Jinping è esattamente rimettere le mani su una provincia che considera sua e basta.
Si tratta soltanto di aspettare il momento giusto e, con Washington ampiamente distratta da Kiev e soprattutto da Mosca, il momento giusto potrebbe essere proprio questo.
Secondo gli analisti di mezzo mondo, entro e non oltre le elezioni del 2024, per non rischiare un leader più forte dell’attuale presidente.

Contro il gigante del dragone cinese, come contro l’altro gigante dell’orso russo, negli Stati Uniti si parla molto della cosiddetta “strategia del porcospino”.
Della necessità cioè, per una potenza geograficamente e militarmente tanto più piccola, di chiudersi a riccio nel tentativo di resistere, armata fino ai denti appunto.

Con Biden che continua a far fluire e a voler far fluire altre armi, di certo a tutela della democrazia nel mondo, ma anche in virtù di due ragioni accessorie molto semplici: distrarre l’opinione pubblica dalle sue beghe interne (inflazione, prodotto interno lordo e aborto); muovere la sua macchina bellica e arricchire la sua industria delle armi.

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