IL CONFLITTO

Yemen, raid Usa e Gb: colpite decine di obiettivi Houthi. Attaccata la Capitale Sana'a. I ribelli: «Risponderemo all'aggressione»

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Yemen, raid Usa e Gb: colpite decine di obiettivi Houthi. Attaccata la Capitale Sana'a. I ribelli: «Risponderemo all'aggressione»
Domenica 4 Febbraio 2024, 00:06 - Ultimo agg. 15:01

Gb: «Attacchi a Houthi non sono escalation»

Il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps ha affermato che gli attacchi delle forze congiunte Gb e Usa contro obiettivi Houthi in Yemen non costituiscono un'escalation. Lo riporta The Guardian. È un «dovere della Gran Bretagna proteggere vite innocenti e preservare la libertà di navigazione» in seguito ad attacchi «illegali e inaccettabili» alle navi, ha sottolineato. «Questo è il motivo per cui la Royal Air Force si è impegnata in una terza ondata di attacchi proporzionati e mirati contro obiettivi militari Houthi nello Yemen. Abbiamo agito a fianco dei nostri alleati statunitensi, con il sostegno di molti partner internazionali, per legittima difesa e in conformità con il diritto internazionale», ha aggiunto. Shapps ha sottolineato che gli attacchi non sono stati un'escalation: «Sono fiducioso che i nostri ultimi attacchi abbiano ulteriormente degradato le capacità degli Houthi».

Gli Stati Uniti avevano annunciato un attacco su larga scala e a più livelli contro i gruppi affiliati all'Iran e hanno mantenuto la promessa non solo colpendo in Iraq e in Siria ma intensificando l'offensiva contro i ribelli Houthi al largo dello Yemen. Per Joe Biden è «solo l'inizio» della risposta americana agli attacchi contro le sue truppe nella regione e l'uccisione di tre di loro in Giordania ma il rischio di escalation e di un allargamento del conflitto non è mai stato così alto, con la Russia che ha chiesto ed ottenuto per lunedì una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sui raid americani.

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Yemen, l'attacco Usa e Gb

Secondo un comunicato congiunto Usa e Gran Bretagna hanno colpito «decine» di obiettivi dei ribelli nel Paese - stando alla Cnn sarebbero almeno 30 nel Paese tra i quali un deposito sotterraneo di armi - per «ristabilire la pace e la stabilità» nell'area.

Media Houthi, citati da al Jazeera, hanno invece denunciato attacchi anche contro la capitale «Sanaa, bersagliata da raid americani-britannici», hanno detto citando in particolare la zona sud della città, mentre testimoni hanno parlato di forti esplosioni. Una situazione sempre più critica sulla quale, su richiesta della Russia che ne ha approfittato per accusare gli Stati Uniti di «seminare caos e distruzione» in Medio e «ad alimentare ulteriormente il conflitto», si terrà lunedì una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

«Il bombardamento da parte della coalizione anglo-americana di un certo numero di province yemenite non cambierà la nostra posizione. Le nostre operazioni militari contro Israele continueranno fino a quando i crimini di genocidio a Gaza non saranno fermati e l'assedio non sarà tolto, non importa quanto costi il sacrificio». Lo ha affermato su X Mohammed al-Bukhaiti, membro dell'ufficio politico degli Houthi «L'aggressione americano-britannica contro lo Yemen non rimarrà senza risposta, e andremo incontro a un'escalation con un'escalation», ha aggiunto.

 

LA SITUAZIONE

Fino a venerdì sera, ogni azione militare degli Stati Uniti era intrisa di calcolo e cautela, il segno distintivo dell'approccio Biden. La morte dei soldati americani in Giordania, però, e i continui attacchi da parte degli Houthi hanno forzato la mano al presidente. I raid hanno suscitato l'irritazione pure dell'Iraq che ha accusato gli Usa di aver violato la sua sovranità. La Casa Bianca ha replicato di aver avvertito gli iracheni prima degli attacchi ma Baghdad ha deciso comunque di convocare l'incaricato d'affari americano e ha denunciato che tra i 16 morti ci sono anche civili. In Siria, invece, secondo l'ultimo bilancio dell'Osservatorio per i diritti umani sarebbero stati uccisi 23 combattenti filo-iraniani. Alla vigilia della visita di Antony Blinken in Medio Oriente per portare avanti l'offensiva diplomatica e arrivare ad un'intesa per il rilascio degli ostaggi, anche Hamas ha condannato l'operazione militare affermando che l'amministrazione americana getta «benzina sul fuoco». Gli Stati Uniti «hanno la piena responsabilità delle ripercussioni di questo attacco aggressivo contro Iraq e Siria», ha affermato il gruppo in un comunicato. Solo poche ore quei raid il Comando Centrale americano, Centcom i hanno annunciato di aver distrutto venerdì otto droni al largo dello Yemen e quattro a terra per «proteggere la libertà di navigazione» dagli attacchi degli Houthi, quindi di aver abbattuto «sei missili anti-nave». 

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