Il segretario del Pd rivendica come dalle affermazioni di Visco risulti che nessuna “insistenza”, nessuna “pressione”, nessuna richiesta di “violazione del segreto” è stata “mai formulata da parte nostra e del resto essendosi svolti gli incontri in presenza di testimoni il fatto è facilmente verificabile. Il nostro stile istituzionale è sempre stato ineccepibile come peraltro riconosciuto dallo stesso Governatore”.
Renzi rivendica il lavoro fatto dal suo governo e anche la legittimità delle domande poste a suo tempo a chi guida un’autorità di vigilanza che interloquisce con il ministro dell’Economia e quindi, anche con il presidente del Consiglio. “Confermo che il nostro interesse per Etruria - aggiunge il segretario del Pd- era decisamente minore rispetto ad altri gravi problemi del sistema del credito e il tempo che abbiamo impiegato a informarci di questo lo conferma: decisamente più rilevante è stato il lavoro congiunto su altri dossier, a cominciare da quello di Atlante. Rivendico - aggiunge - tuttavia il fatto di essermi interessato a tutti i singoli territori, nessuno escluso, oggetto di crisi bancarie. Le difficoltà del calzaturiero marchigiano o del settore orafo aretino o dell'export Veneto o del turismo pugliese stavano a cuore a me e al mio Governo”. Le ruggini tra i due sono evidenti sia dalle parole pronunciate stamattina in Commissione banche dal governatore, sia dalla nota di Renzi che conclude dicendo: «Ringrazio molto il governatore Visco per le parole di apprezzamento. Confermo che abbiamo sempre avuto la massima collaborazione istituzionale, anche quando non eravamo d'accordo su tutto nel merito».
«Confermo e condivido totalmente la nota del Presidente Renzi.
Ci siamo occupati di banche perché, come ha detto il Governatore Visco, abbiamo ereditato un sistema bancario con gestioni poco prudenti e spesso caratterizzate da pratiche illegali verso risparmiatori e imprese, rispetto alle quali era doveroso intervenire per i risparmiatori e per le imprese». Lo afferma in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.