I dubbi della stampa estera: Lega-M5S è l'unico governo possibile

I dubbi della stampa estera: Lega-M5S è l'unico governo possibile
di Federica Fantozzi
Martedì 10 Aprile 2018, 07:00
4 Minuti di Lettura
I tempi lunghi della politica italiana sono sotto la lente degli osservatori stranieri: i due non-vincitori, la trincea del Pd, il ruolo del Quirinale, i rischi di una deriva populista per l'Europa. Il Financial Times dà voce ai timori se il rompicapo italiano si trasformerà in paralisi: «Gli outsider bussano alle porte del potere scrive il giornale di riferimento della City M5S e Lega portano euroscetticismo ed estremismo come medaglie d'onore». Abbastanza «per far rivoltare nella tomba De Gasperi e Spinelli»: meglio, forse un «governo ad interim» per cambiare la legge elettorale e tornare alle urne.
 
Per Dominique Dunglas, corrispondente del settimanale francese Le Point, l'Italia è dentro la logica del sistema proporzionale: «Ma per chi non è figlio di questa logica, è molto difficile capire che M5S possa pensare di fare un governo con il Pd o con la Lega». Per uscire dall'impasse i partiti hanno bisogno di una «variabile esterna»: un forte monito europeo, un acuirsi della crisi in Medio Oriente, un evento imprevisto. «Qualcosa che imponga una soluzione rapida». La moral suasion del Colle non basta: «Vedo molta retorica intorno alla saggezza di Mattarella, che è il notaio dei rapporti di forza. È costretto a cucinare con gli ingredienti di cui dispone». Cosa spaventa la Francia? «M5S resta un enigma, mentre la Lega è paragonata al Front National: la sua ascesa al potere danneggerebbe di più l'immagine italiana». All'Europarlamento, chi farà gruppo con i macroniani: grillini o Pd? «Macron è molto attento alla realpolitik e avrà un occhio di riguardo per chiunque governerà in Italia. È un Paese fondamentale per i suoi progetti».

La partita è complicata secondo Jan-Christoph Kitzler, corrispondente della radiotv Ard (la Rai tedesca), che invita a non fidarsi della calma sui mercati finanziari: «Le Borse seguono il loro ritmo, spesso a breve termine. L'Italia sta perdendo tempo per prepararsi a uno scenario più serio: quando gli interessi cresceranno su livelli normali, il debito pubblico potrebbe condurla in acque tumultuose». Berlino vedrebbe con meno ansia un governo transitorio, pur debole: «Da un governo Lega-M5S ci sarebbe da aspettarsi poco di positivo per l'Europa. Tanti problemi non si possono più risolvere a livello nazionale e Italia first della Lega è stato sin dall'inizio una bufala». Kitzler auspica piuttosto un'Italia «meno autoreferenziale» in cui «conti di più la voce del Mezzogiorno». Dubbi anche sull'applicabilità di un contratto alla tedesca: «Ci vorrebbe una classe politica interessata non alle poltrone ma ai contenuti. E un progetto serio di governo, condiviso dalla maggioranza parlamentare, che parta dalla spesa pubblica».

Cauta Andrea Spalinger del Neue Zuercher Zeitung, il principale quotidiano svizzero: «Alla fine democrazia significa trovare una maggioranza, non credo che nuove elezioni con lo stesso sistema darebbero un risultato diverso. E gli italiani non vogliono un governo ad interim, debole e poco legittimato». Per la giornalista bisogna partire dai numeri: «Solo un'alleanza Lega-M5S può averli. Capisco bene la difficoltà dal Pd: non so se farei il sacrificio di andare al governo perché pagherebbero un forte prezzo di consenso».

Anche Philip Willan, corrispondente del britannico Times, considera l'asse giallo-verde il più probabile: «L'idea di un governo populista è allarmante per l'Ue e il mondo della finanza, ma sarebbe la trasposizione più giusta di come gli italiani hanno votato dato che Lega e M5S sono i vincitori». È poi «molto probabile che la realtà sia un po' meno bellicosa della retorica da campagna elettorale. Di Maio ha già rassicurato che la linea di politica estera su Ue, euro e Nato non cambierà. La realpolitik spesso fa sbiadire le paure». Dopo la Brexit l'Italia è ancora importante per la Gran Bretagna? «La Brexit è stata una grande distrazione per la politica inglese. Londra è un po' schizofrenica: da un lato, un'Europa in subbuglio sarebbe più debole nei negoziati; dall'altro, un partner commerciale e politico che funziona tutelerebbe anche la Gran Bretagna».

Daniel Verdu Palay del Paìs premette: «L'Italia è affascinante perché trova una via d'uscita anche quando sembra impossibile. In Catalogna i treni si sono scontrati, forse voi avreste trovato una soluzione politica». Eppure, qui è difficile: «Il Pd è fuori dai giochi, non gli conviene né il patto con M5S né il voto; Di Maio non può trattare con Berlusconi, sarebbe grottesco; l'unica soluzione, che sembrava una boutade, è il governo Lega-M5S». Con cui l'Italia diventerebbe «l'unico Paese europeo dove le forze anti-establishment hanno la maggioranza».

L'alternativa è il voto a breve, come è successo in Spagna: «Ma i partiti mainstream rischiano tutto, M5S mangerebbe il Pd e la Lega mangerebbe Forza Italia, come fanno Podemos con il Psoe e Ciudadanos con il Ppe».
© RIPRODUZIONE RISERVATA