Elezioni, Di Maio difende Reddito e taglia le tasse: «Russia? L'unica strada è quella della diplomazia»

Elezioni, Di Maio difende Reddito e taglia le tasse: «Russia? L'unica strada è quella della diplomazia»
di Luigi Roano
Giovedì 22 Settembre 2022, 07:21 - Ultimo agg. 23 Settembre, 08:06
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Luigi Di Maio, lei è il ministro degli Esteri, in queste ore quando il mondo iniziava ad accarezzare l'idea che Putin stesse immaginando come uscire dalla guerra in Ucraina lo zar russo invece ha rilanciato. E dietro l'angolo c'è addirittura il rischio che possa utilizzare l'atomica. Come si esce da questa situazione?
«La strada è quella della diplomazia, lo abbiamo sempre detto e dimostrato come Italia nella nostra azione. Detto questo, le dichiarazioni di Putin preoccupano perché dimostrano che non si vuole fermare... E pensare che negli ultimi mesi qualcuno, nella politica italiana, con lui ci ha addirittura flirtato. La Lega ha ancora un accordo con il partito di Putin, Conte riceveva endorsement dall'ambasciata russa sulla risoluzione Ucraina. Nel frattempo Putin continua a fare apri e chiudi con i rubinetti del gas e imprese e famiglie italiane rischiano di trovarsi sul lastrico perché pagano bollette astronomiche, proprio a Putin. Con le amicizie pericolose della destra, come anche quella tra Meloni e Orban, l'isolamento dell'Italia è dietro l'angolo. E gli effetti non sono astratti, ma entrano nelle case degli italiani, come succede con le bollette. Per questo dico che dobbiamo stare con tutti e due i piedi in Ue e nell'alleanza euroatlantica».

Appunto le bollette: qual è la sua ricetta per alleggerire quelle della luce e del gas?
«Con Impegno Civico abbiamo un piano concreto in tre punti.

Il primo è il decreto Taglia-Bollette, da fare subito dopo le elezioni. Fino alla fine dell'anno, lo Stato paga l'80% delle bollette di tutte le imprese italiane e delle famiglie in difficoltà. Seconda misura, tetto massimo al prezzo del gas in Ue. È da mesi che portiamo avanti questa battaglia, mentre Salvini e alleati mostrano indifferenza o addirittura ostilità. Soldi che tra l'altro vanno a finire a Putin, assurdo. Terzo provvedimento, azzeramento dell'Iva su tutti i beni alimentari, della natalità e farmaceutici».

Le tasse sono uno dei cavalli di battaglia di tutti i politici in Italia il peso è molto gravoso per il lavoro dipendente e anche per le imprese, lei è stato vicepremier come si può liberare la busta paga dei lavoratori da qualche gabella?
«Anche qui abbiamo una soluzione chiara. Obiettivo numero uno: tagliare le tasse in modo sostenibile per lo Stato. Un voto a Impegno Civico è un voto per continuare con la riforma dell'Irpef e per i lavoratori dipendenti e autonomi. Già nella scorsa legge di Bilancio siamo riusciti a passare da 5 a 4 scaglioni e a diminuire la percentuale dell'aliquota. Ora andiamo avanti e passiamo da 4 a 3 scaglioni per fascia di reddito e abbassiamo ancora questa percentuale. Poi vogliamo finalmente aiutare autonomi e partite Iva eliminando il saldo e acconto e passando così ai flussi di cassa. Poi stop a paghe da fame a 2 o 3 euro l'ora. È ora di introdurre il salario minimo, lavorando insieme alle imprese».

Il reddito di cittadinanza ha funzionato malissimo sul fronte del lavoro come va riformato?
«Lo dico chiaramente: il Reddito l'ho creato io, e io lo difendo in prima linea. Queste elezioni politiche sono a tutti gli effetti un referendum sul reddito di cittadinanza. Da una parte abbiamo la destra che vuole eliminarlo e dall'altra noi di Impegno Civico, che con la coalizione progressista siamo gli unici che possono salvarlo».

Perché a Napoli si sono candidati così tanti big della politica nazionale, c'è anche Giuseppe Conte da queste parti.
«L'ho detto più volte, quello non è più il M5S ma il partito di Conte. Lo stesso Conte ha scelto di non governare e di far cadere il governo mettendo a rischio anche il reddito di cittadinanza, che Meloni ora vuole eliminare. A breve lì non rimarrà più nessuno, da Fico a Di Battista».

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Quando incrocia i suoi vecchi amici del M5S nelle arene della campagna elettorali che sentimenti prova?
«Io e 70 parlamentari abbiamo deciso di uscire dal Movimento per continuare a governare e a cambiare le cose. A cambiarle per i nostri giovani, con misure come il mutuo ZAC (Zero Anticipo Casa), grazie al quale l'anticipo per comprare casa sarà a tasso zero».

Lei è candidato nel collegio più incerto contro un collega di Governo Mara Carfagna e un ex amico come Sergio Costa.
«Rispetto per tutti gli avversari e massima fiducia nella mia gente, nella mia terra. Siamo determinati, i miei concittadini apprezzano il mio lavoro e sono sicuro che raggiungeremo l'obiettivo. C'è un clima molto positivo, perché le persone sanno che difendo sul serio il Sud e il reddito di cittadinanza».
Lunedì mattina a prescindere da chi vincerà la politica italiana sarà rimescolata: dovesse immaginare un alleato dove lo cercherebbe?
«Adesso l'obiettivo è solo uno: dare un governo solido e stabile all'Italia. Possiamo riuscirci facendo squadra con la coalizione progressista, di cui Impegno Civico fa parte».

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