Elezioni europee, patto social: cyber ispettori Usa a caccia di troll russi

Elezioni europee, patto social: cyber ispettori Usa a caccia di troll russi
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 13 Maggio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 15:34
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«Le campagne di disinformazione, attuate prevalentemente tramite l'uso dei social network, rappresentano uno degli strumenti attraverso cui attori ostili tentano di orientare l'opinione pubblica, interferendo finanche con processi fondamentali per la vita democratica, come le elezioni». Da tempo i Servizi segreti monitorano con grande attenzione il fenomeno di quella che tecnicamente è definita «minaccia ibrida». Le fake news create per condizionare il voto rappresentano un'evidenza segnalata anche nell'ultima relazione annuale che il Comparto intelligence ha inviato al Parlamento offrendo però anche delle contromisure. «In vista dell'appuntamento elettorale europeo di maggio hanno scritto gli analisti dei Servizi - la Commissione europea e l'Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, su mandato del Consiglio Ue, hanno varato, nel dicembre 2018, il Piano d'Azione contro la disinformazione. L'iniziativa si concentra sul miglioramento delle capacità di individuare, analizzare e rendere note le fake news, sul rafforzamento della risposta comune e coordinata tra gli Stati, sulla mobilitazione del settore privato nel contrasto alla disinformazione e sulla sensibilizzazione dell'opinione pubblica per accrescere la resilienza della società».
 
Già da mesi i nostri 007 collaborano con i grandi provider internazionali: Facebook, Twitter e Google hanno compreso con maggiore consapevolezza le proprie responsabilità e hanno cominciato a lavorare con più entità nazionali e sovranazionali, tra cui Italia ed Unione Europea, per evitare il propagarsi delle fake-news. Una collaborazione iniziata negli anni scorsi per debellare le campagne social dell'Isis che attraverso il web reclutava lupi solitari e foreign fighter con lo scopo di diffondere il terrore in Occidente e, poi, proseguita con la nuova sfida delle campagne create ad arte per condizionare le libere elezioni. «Durante l'ultimo anno, del resto, è stato rilevato ha spiegato l'intelligence nella sua consueta relazione - un innalzamento nella qualità e della complessità di alcune tipologie di attacco, con l'impiego sinergico di tutti i più avanzati strumenti tecnologici di ricerca informativa». Nella maggior parte dei casi questi piani di destabilizzazione arrivano soprattutto da Cina e Russia. In questo senso, il nuovo confronto mondiale tra gli Stati Uniti con Pechino e Mosca, ha messo nuovamente l'Italia al centro di due blocchi contrapposti come avveniva fino a 30 anni fa ai tempi della Guerra Fredda tra Usa e Urss. Riuscire quindi a condizionare le elezioni in Italia, ma anche nel resto d'Europa, può essere decisivo per i grandi colossi euro-asiatici sia per avvantaggiarsi economicamente che politicamente in chiave anti-Washington.

Tanta strada si è fatta rispetto a solo un anno fa quando le fake-news comparivano costantemente nelle timeline dei più celebri social network. «La disamina degli eventi cyber occorsi a livello internazionale segnalava l'intelligence già lo scorso anno - ha portato all'attenzione anche il filone delle campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, hanno mirato a condizionare l'orientamento e il sentimento delle opinioni pubbliche, specie in prossimità del voto». I Servizi segreti italiani confermano il rischio di incursioni straniere sulla campagna elettorale a colpi di fake news, ma pure rubando dati sensibili attraverso attacchi hacker molto mirati. «Gli strumenti cyber possono svolgere un ruolo nel periodo elettorale spiegò l'ex direttore dei Servizi, Alessandro Pansa - ed è per questo che il comparto è particolarmente attento, mettendo a disposizione la nostra organizzazione per evitare che le attività di propaganda e di votazione subiscano conseguenze negative». L'intelligence aveva già specificato che per mettere in piedi queste campagne destabilizzanti sono utilizzate «tecniche sofisticate e ingenti risorse finanziarie cercando di sfruttare le divisioni politiche, economiche e sociali con l'obiettivo di minare la coesione nazionale».

Negli ultimi anni soprattutto la Russia ha sviluppato un'ampia capacità nella cyber-war.

Non è un caso che funzionari americani stanno spingendo gli alleati Nato a contrastare le interferenze di Mosca nelle elezioni europee. Uomini del Cyber-Command statunitense, l'unità della Difesa americana, sono stati già dislocati in Ucraina, Macedonia e Montenegro per monitorare l'attività russa. L'obiettivo è contrastare il tentativo di influenzare le prossime elezioni in Europa attraverso internet o l'uso dei social network e di interferire sulle elezioni Usa per le presidenziali del 2020. «Il cyberspazio ha spiegato al New York Times il direttore dell'Unità americana, David Luber è al centro della rivalità in questa epoca di rinnovata competizione». Attenzione alta anche sull'Italia con Salvini che spesso si è espresso contro le sanzioni alla Russia o con Di Maio che ha aperto le porte dell'Italia al progetto della Belt and Road cinese. Nel corso dell'ultimo anno con l'attività congiunta dei grandi provider del web e l'attività della nostra cyber-intelligence ha depotenziato considerevolmente la minaccia delle fake-news. Per accorgersene basta confrontare l'accesissima campagna elettorale sui social delle ultime elezioni politiche (e ancor prima la campagna per il referendum costituzionale) a colpi di bufale e notizie false. In vista delle elezioni europee i tentativi di diffondere fake esiste, ma stavolta ci sono più mezzi per scongiurare il pericolo.

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