Meloni in Polonia: «Sui migranti la pensiamo allo stesso modo: fermare gli illegali»

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato l'omologo polacco Mateusz Morawiecki a Varsavia

la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki dopo il bilaterale a Varsavia.
la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki dopo il bilaterale a Varsavia.
Mercoledì 5 Luglio 2023, 13:44 - Ultimo agg. 20:16
2 Minuti di Lettura

«Non potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l'interesse Polonia ma non c'è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale non su come gestirla» quando i migranti arrivano «in Europa». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki dopo il bilaterale a Varsavia. 

Sull'immigrazione, ha spiegato Meloni, «credo che la nostra posizione sia sostanzialmente la stessa: noi vogliamo fermare la migrazione illegale». «Finché l'Europa pensa di risolvere il problema discutendo su come gestire migranti quando arrivano su territorio europeo non troverà mai soluzioni reali perché gli interessi delle nostre nazioni anche banalmente per ragioni geografiche sono diversi.

Quello che mette insieme gli interessi di tutti gli Stati membri è fermare l'immigrazione illegale prima che arrivi da noi, con un lavoro completamente diverso che va fatto con l'Africa di cooperazione non predatoria, di sostegno a quelle nazioni che a loro volta molto spesso sono vittime della tratta degli esseri umani, dei trafficanti della mafia del terzo millennio», ha aggiunto la premier. «Su quello io, Morawiecki e molti altri abbiamo lavorato insieme. Capisco perfettamente, come ho detto e ribadisco, la posizione polacca in tema di patto di migrazione e asilo, capisco la difficoltà» sui ricollocamenti «a maggior ragione per nazioni che più di tutte si stanno caricando il peso dei profughi ucraini senza vedere riconosciuto adeguatamente dall'Europa il sacrificio che stanno facendo», conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA