Migranti, Salvini all'Ue: «Sull'accoglienza accordi non rispettati»

Migranti, Salvini all'Ue: «Sull'accoglienza accordi non rispettati»
di Michela Allegri
Mercoledì 22 Agosto 2018, 10:07 - Ultimo agg. 13:16
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Inizia il sesto giorno in mare per la nave Diciotti della Guardia costiera italiana, attraccata a Catania su autorizzazione del ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. Non solo il Viminale non ha ancora autorizzato lo sbarco dei 177 migranti a bordo, soccorsi il 16 agosto in acque maltesi, ma ieri il vicepremier Matteo Salvini è anche tornato ad attaccare La Valletta e Bruxelles, all'apice di un braccio di ferro che dura da quasi una settimana. L'accusa è duplice: non avere ancora proposto soluzioni concrete e non avere rispettato precedenti accordi. Uno su tutti: quello per la ridistribuzione dei migranti sbarcati in luglio a Pozzallo luglio.
 
Intanto, si apprende da fonti diplomatiche che il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che nei giorni scorsi ha inviato una richiesta formale alla Commissione europea chiedendo una soluzione condivisa, ieri ha incaricato le Ambasciate nelle capitali Ue di intervenire presso i rispettivi governi, per perorare la causa italiana. «Gli sforzi sono in corso per riuscire a ridistribuire i migranti», ha detto il portavoce della Commissione europea, Alexander Wintersterin. La replica di Salvini è stata di nuovo categorica: nessuna autorizzazione allo sbarco. Sulla questione migranti, ha detto il vicepremier, la collaborazione europea «non c'è». Il riferimento è, appunto, al piano di spartizione deciso un mese fa dopo lo sbarco dei 450 profughi a Pozzallo.

Secondo il leader leghista, l'accorso in questione non sarebbe stato rispettato: «Solo la Francia ha mantenuto l'impegno, accogliendone 47 sui 50 promessi». Germania, Portogallo, Spagna, Irlanda e Malta, che avevano promesso di ospitare 50 naufraghi, «ne hanno accolti zero. Tutti cercano di guadagnare tempo, imponendo all'Italia i costi per i trasferimenti (500 euro a persona)», attacca Salvini. Poi, ribadisce per la terza volta la minaccia di riportare i naufraghi della Diciotti in Libia: «O l'Europa inizia a fare sul serio difendendo i suoi confini e ricollocando gli immigrati, oppure inizieremo a riportarli nei porti da dove sono partiti».

Non è tutto. L'affondo del vicepremier è rivolto, di nuovo, a La Valletta. Il ministro ha invitato l'Ue a indagare su Malta che, secondo i racconti dei migranti agli atti dell'inchiesta della procura di Agrigento, avrebbe scortato i naufraghi verso Lampedusa, abbandonandoli in una situazione. «Prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti, - ha aggiunto Salvini - forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei». È della stessa idea il ministro Toninelli: «Su Diciotti d'accordissimo con Salvini. L'Europa non può sopravvivere a questi continui egoismi». Intanto l'inchiesta sul caso «Diciotti» si sdoppia: anche la procura di Catania ha avviato un'indagine. Gli inquirenti vogliono ricostruire le dinamiche del salvataggio, dell'attracco e dello stallo in mare, e capire se siano intervenuti scafisti.

Intanto non si placa la protesta delle opposizioni e diventano sempre più numerosi gli appelli al presidente della Repubblica. «È la prima mondiale di una nave della Guardia Costiera bandita dai porti del proprio Paese», ha detto l'ex premier, Paolo Gentiloni. Medici senza frontiere ha chiesto al governo di consentire allo staff di prestare soccorsi. Secondo Save the Children, sulla della Diciotti ci sono diversi minori e bambini, 28 sarebbero non accompagnati. Le persone a bordo, ha detto la portavoce dell'Unhcr Carlotta Sami, «hanno bisogno urgente di assistenza e diritto a chiedere asilo». È intervenuto anche il Garante delle persone detenute o private della libertà, Mauro Palma: «La maggior parte dei migranti è di nazionalità eritrea, e dunque in evidente bisogno di protezione internazionale».

Anche Don Ciotti di Libera e gruppo Abele, con Pax Christi e la Fondazione Migrantes, chiedono una soluzione. «Il Governo tiene in ostaggio 177 esseri umani», twitta invece Roberto Saviano.

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