Sicurezza, Piantedosi: «Piano per le grandi città: da Roma a Milano più militari e controlli. Lupi solitari, allerta alta»

Il ministro dell’Interno: «I jihadisti? Monitoriamo gli ambienti a rischio»

Sicurezza, Piantedosi: «Piano per le grandi città: da Roma a Milano più militari e controlli. Lupi solitari, allerta alta»
Sicurezza, Piantedosi: «Piano per le grandi città: da Roma a Milano più militari e controlli. Lupi solitari, allerta alta»
di Francesco Bechis
Lunedì 8 Gennaio 2024, 23:54 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 15:30
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Ministro Piantedosi, gli arrivi dei migranti nell’ultimo trimestre sono in calo. La Tunisia di Saied ha iniziato a collaborare?
«Presto per trarre conclusioni, ma che la Tunisia sia un paese con il quale abbiamo consolidato un ottimo rapporto di collaborazione è un dato ormai certo. Discorso analogo vale per la cooperazione con la Libia. Viviamo tuttavia una congiuntura a livello internazionale caratterizzata da una serie di fattori straordinari che hanno determinato, lo scorso anno, un aumento dei flussi migratori irregolari e che va costantemente monitorata».


Per il premier Meloni non si possono escludere infiltrazioni di terroristi fra i migranti. Cosa farete per evitarle?
«L’attenzione è elevata da parte del nostro sistema di sorveglianza alle frontiere. In occasione di ogni sbarco, con il concorso di Frontex, viene svolta una attenta attività di screening e identificazione, che ha portato all’arresto nel 2023 di 154 stranieri, per lo più tunisini, già gravati da provvedimenti di espulsione. Occorre considerare che numeri non facilmente sostenibili, dal punto di vista della concreta possibilità di politiche di integrazione, generano inevitabilmente condizioni di emarginazione che possono incidere anche sui temi della sicurezza. Anche sotto questo aspetto stiamo sviluppando una più intensa attività di controllo. Sono stati espulsi per motivi di sicurezza nazionale legati al rischio radicalizzazione 77 stranieri nel 2023, di cui 27 dopo il 7 ottobre, e 2 nel 2024. Sempre per motivi di sicurezza nazionale sono stati inoltre rimpatriati 7 stranieri sospettati di essere coinvolti nel sostegno a reti jihadiste internazionali e per gravi turbative dell’ordine pubblico, provvedimenti resi possibili anche grazie alle misure introdotte dal governo».


L’allarme terrorismo è tornato a scuotere l’Europa e l’Isis ha rialzato la testa. Temete infiltrazioni e attacchi del Califfato? Quali nuove misure metterete in campo per prevenire attacchi di lupi solitari?
«Fin da subito abbiamo innalzato al massimo livello le attività di prevenzione antiterrorismo. Abbiamo rafforzato il presidio a difesa degli obiettivi sensibili. Abbiamo intensificato il monitoraggio degli ambienti potenzialmente più problematici sul fronte dell’estremismo e i dati di cui ho detto, riguardanti le persone individuate ed espulse, ne sono la dimostrazione. Esiste il pericolo di radicalizzazione e le operazioni recentemente condotte in Europa - Germania e Spagna in primis - sono la testimonianza dell’attuale livello di minaccia. In Italia sono state intensificate su questo fronte le attività di indagine come testimoniano le operazioni portate a termine negli ultimi mesi a Milano, Genova, Brescia e in ultimo a Padova. Lo scambio di informazioni tra organismi di polizia in ambito internazionale è costante. Certamente il rischio che agiscano dei lupi solitari non va mai sottovalutato, come dimostrato dai gravi episodi accaduti recentemente in Europa. Non vi sono, comunque, allarmi specifici.

Ma l’attenzione deve rimanere alta».


Avete lanciato un piano per tutelare le stazioni delle grandi città ma a Termini come a Milano sono continui gli episodi di violenza. Come interverrete?
«Da un anno operiamo con dispositivi di particolare intensità nelle stazioni delle principali città italiane. A Roma e Milano abbiamo fatto 188 operazioni interforze ad alto impatto, con l’impiego di oltre 22mila unità delle Forze di polizia. Abbiamo controllato oltre 231mila persone, di cui oltre 100mila stranieri, 488 quelle arrestate e 2.447 quelle denunciate, 747 gli stranieri espulsi. Nella legge di Bilancio abbiamo previsto di rafforzare la presenza dei militari nelle stazioni finanziando un’aliquota di personale dedicato di 800 ulteriori unità, di cui beneficeranno in gran parte ovviamente le stazioni di Roma e Milano. È anche questa la chiara testimonianza dell’impegno del governo a presidiare sempre più i luoghi di maggiore aggregazione di persone anche per rafforzare la percezione di sicurezza. Per proseguire lungo la linea tracciata, a breve incontrerò i sindaci delle tre maggiori aree metropolitane per estendere le operazioni straordinarie di controllo del territorio anche alle aree limitrofe alle stazioni. I risultati stanno arrivando in termini di riduzione dei reati specifici in tali contesti. Ma va sottolineato che anche quando le attività di prevenzione non sono riuscite a impedire la commissione di reati, la presenza rafforzata delle forze di polizia ha reso comunque possibile assicurare tempestivamente alla giustizia i responsabili di fatti gravi».


Rafforzerete i presidi di polizia negli ospedali?
«In un anno abbiamo aumentato del 50% i posti di polizia negli ospedali, passati da 126 a 189, istituendo o riaprendo presidi nelle più grandi strutture sanitarie. Abbiamo contestualmente incrementato del 34% il numero degli operatori impiegati ed esteso i turni di operatività. A queste misure si aggiungono i servizi di prevenzione generale con una particolare attenzione dedicata proprio a quegli ospedali che si trovano in zone più a rischio. In particolare, a Napoli attualmente sono attivi presidi fissi in tre ospedali cittadini e uno a Giugliano. Nell’intero territorio della provincia sono 9 le strutture ospedaliere che dispongono di un collegamento telefonico diretto con le Forze di Polizia. Il prefetto di Napoli sta predisponendo un’ulteriore estensione del servizio ad altri due nosocomi dell’area metropolitana. Numeri che testimoniano la dimensione di un impegno che, se sarà praticato anche da tutte le gestioni territoriali della Sanità pubblica per gli aspetti di loro specifica competenza, farà del nostro sistema sanitario una eccellenza senza distinzioni su tutto il territorio nazionale. Con il graduale incremento della dotazione organica delle forze di polizia proseguiremo lungo questa strada. Ritengo sia senza dubbio una decisa inversione di tendenza sul tema della tutela sicurezza negli ospedali, dopo anni in cui i posti di polizia erano stati chiusi con una generale sottovalutazione del problema».


Il caso Pozzolo?
«L’approfondimento in corso da parte dell’autorità giudiziaria va tenuto il più possibile immune da valutazioni del tutto estranee alle dinamiche processuali. In ogni caso, se è partito un colpo di pistola nel corso di una riunione di più persone, è evidente che vanno accertate le responsabilità. Non mi sono mai sottratto ai confronti parlamentari quando richiesto. Nel caso di specie non vedo cosa possa riferire, se non per quanto riguarda la licenza di porto d’armi e le forme di tutela personale assicurate al parlamentare, che mi risultano essere state disposte all’esito di iter decisionali corretti».


Esiste un problema di armi?
«Una narrazione pregiudiziale smentita dai dati di fatto visto che nel 2023 il numero delle licenze di porto d’armi per difesa personale si è ridotto rispetto all’anno precedente, mentre sono aumentati i provvedimenti sanzionatori in caso di abuso delle armi».


Ministro, è polemica per i saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia alla presenza delle istituzioni.
«Comprendo l’indignazione, perché ritengo che i valori e lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi venga tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca o situazioni condannate dalla storia. Ciò detto, plaudo alla gestione dell’ordine pubblico ancora una volta garantita nell’occasione dalla questura di Roma e finalizzata, come sempre, a garantire che ogni manifestazione si svolga prioritariamente senza incidenti. Quanto alla commissione nella circostanza di eventuali reati, la stessa questura di Roma, nella sua diversa funzione di organo di polizia giudiziaria, sta provvedendo a riferire i fatti rilevati e le persone identificate alla magistratura che provvederà alle valutazioni di competenza. È esattamente lo schema seguito in tutti gli anni trascorsi in cui questa manifestazione si è svolta anche sotto gli altri governi con un numero di partecipanti anche maggiore».


In chiusura: se Meloni le chiede di candidarsi come governatore in Emilia-Romagna o in Campania, cosa risponde?
«Mi perdoni, ma la mia risposta non può che andare in una duplice direzione: innanzitutto, nessuno mi ha mai prospettato nulla in proposito, né credo che nessuno lo farebbe mai per una molteplice serie di motivi. In secondo luogo, e non è poca cosa, ho l’onore di guidare il ministero dell’Interno che è l’istituzione in cui ho lavorato tutta la vita, con la soddisfazione e la fortuna di servire il mio Paese con ruoli di crescente responsabilità. Se me lo consente, le dico che per nulla al mondo mi sottrarrei volontariamente a questo compito».
 

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