Quirinale, quei 12 candidati tra (molti) ostacoli e (poche) probabilità: ecco tutti i nomi

Quirinale, quei 12 candidati tra (molti) ostacoli e (poche) probabilità: ecco tutti i nomi
di Massimo Adinolfi
Giovedì 13 Gennaio 2022, 12:00 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 11:10
6 Minuti di Lettura

Non probabilità più o meno grandi, e nemmeno arrischiate quote da bookmaker. Ma punti di forza e di debolezza, e una linea di tendenza per capire su chi puntare nella corsa al Quirinale. Tra chiassose autocandidature, riserve della Repubblica, quote rosa, quirinabili che avanzano a fari spenti e sempreverdi che aspettano sulla riva del fiume. Una mappa per orientarsi. 

Sergio Mattarella

Garantisce continuità: quotazioni in risalita

Punti di forza: il consenso sul suo operato, e l'equilibrio e la compostezza dimostrati lungo tutto il settennato. Insomma: le virtù che si richiedono ad un Presidente. Punti di debolezza: la sua indisponibilità, per ragioni personali e costituzionali. Significherebbe continuità di governo e legislatura, e per questo le quotazioni salgono (ma chi si augura di cambiare scenario c'è: da una parte Meloni, e dall'altra Conte). 

Mario Draghi

Dopo di lui unità a rischio: si complicano le chances

Punti di forza: l'autorevolezza riconosciuta in Italia e nel mondo.

Può contare sull'appoggio del Pd, e della Meloni (in base al calcolo: un governo sovranista ha in Draghi presidente uno scudo). Punti di debolezza: i dubbi sulla durata della legislatura, un minuto dopo il trasloco sul Colle. E poi la voglia del centrodestra di far sua la scelta del capo dello Stato. Rispetto a qualche tempo fa, i giochi per lui si sono complicati. 

Silvio Berlusconi

«Divisivo»: anche Fdi e Lega contro la prova muscolare

Punti di forza: sulla carta, è quello che ai nastri di presenza ha il maggior consenso. Sostenuto ufficialmente dal centrodestra, è però a rischio franchi tiratori. Punti di debolezza: è «divisivo», perché il centrosinistra, per ovvie ragioni, non potrà mai votarlo. E i leader di Lega e Fratelli d'Italia han preso a chiedersi se valga la pena legare la fortuna dell'operazione Quirinale alla prova muscolare sul nome del Cavaliere. 

Marta Cartabia

Competente e riservata: può superare i dubbi M5S

Punti di forza: è uno di quei nomi su cui può nascere una maggioranza larga, perché non è troppo connotata, né in un senso né nell'altro. E poi è generalmente assai apprezzata, per le doti di competenza e di riservatezza. Punti di debolezza: non ha al momento sponsor dichiarati e non è amata dal M5S. Ma più la soluzione è lontana, più le sue quotazioni salgono. (Infine, è donna, e questo al momento sembra un punto a favore). 

Maria Elisabetta Casellati

Una figura istituzionale per uscire dallo stallo

Punti di forza: la carica istituzionale. In caso di impasse prolungata, è inevitabile che si pensi alle massime cariche dello Stato come possibili vie d'uscita dallo stallo. Lei ci spera, e ha cominciato a muoversi con grande discrezione. Punti di debolezza. Essendo percepita come una soluzione di ripiego, non suscita l'entusiasmo di nessuno. Quotazioni stazionarie, in attesa di vedere che piega prendono gli eventi. 

Giuliano Amato

Riserva della Repubblica: contrari grillini e Carroccio

Punti di forza: riserva della Repubblica, Amato offre un punto di equilibrio fra centrodestra e centrosinistra, dal momento che gode di simpatie in entrambi gli schieramenti. Ma anche ostilità: il suo lungo curriculum politico e istituzionale è garanzia di affidabilità, ma affonda le radici nella prima Repubblica, e questo, almeno agli occhi degli homini noves di 5 Stelle e Lega è un punto di debolezza. Che al momento si fa sentire. 

Pierferdinando Casini

La vecchia guardia in gioco: Iv come sponsor non aiuta

Punti di forza: viene dalla più fortunata fucina di presidenti, quella democristiana. Casini significa più di ogni altro che politica e partiti tornano a far sentire il loro peso. Fino a poco tempo fa sarebbe stato semplicemente impensabile. Ma la legislatura ha stinto i colori grillini, e la vecchia guardia è tornata in gioco. Punti di debolezza: la sussurrata sponsorizzazione di Renzi, e lo scarso appeal sulla pubblica opinione. 

Marcello Pera

È la carta del centrodestra dopo le prime votazioni

Punti di forza: ex presidente del Senato, è tra i pochi nomi che il centrodestra può mettere sul piatto, nel cercare una convergenza ampia in Parlamento, se tramonta la candidatura del Cavaliere. Punti di debolezza: è da qualche tempo lontano dalla ribalta, e deve aspettare perlomeno che si consumi il tentativo di Berlusconi. Ma, coperto com'è, il suo nome può crescere nei prossimi giorni, dopo i primi turni di votazione. 

Letizia Moratti

Soluzione alternativa a Silvio non sgradita al centrosinistra

Punti di forza: insieme alla Casellati, rappresenta per il centrodestra l'atout da spendere, se prevalesse l'idea che un nome di donna può passare più facilmente anche tra le file del centrosinistra. L'incontro con la Meloni dei giorni scorsi è stato un segnale. Punti di debolezza: a parte il passato ruolo di ministro, non ha un pedigree istituzionale molto robusto. Ma il suo nome ha preso a circolare, e le sue chance sono in crescita. 

Gianni Letta

Uomo ombra del Cavaliere: pesa la scarsa popolarità

Punti di forza: l'uomo ombra del Cavaliere ha le doti diplomatiche richieste per il Colle. E una rete di rapporti che può sostenerlo. Solo, però, se Berlusconi si facesse da parte senza tirare troppo la corda. Punti di debolezza: pesa l'età (quasi 87 anni) e la scarsa popolarità. Per molti italiani sarebbe una sorpresa. E per il centrosinistra un boccone amaro, senza contropartite simboliche (come nel caso si scegliesse una donna). 

Franco Frattini

Personaggio defilato: è l'asso dei moderati

Punti di forza: viene considerata una personalità poco carismatica e di secondo piano (il suo punto di debolezza), ma la storia è dalla sua parte, poiché spesso la soluzione è stata trovata rinunciando ai primi della fila, ai cavalli di razza, e puntando invece su figure più defilate. È il suo caso: per il centrodestra sarebbe una vittoria, e per il centrosinistra non sarebbe uno smacco. A giudicare dai rumors, potrebbe essere l'asso nella manica. 

Paolo Gentiloni

Europeista, «troppo» per Salvini e Meloni

Punti di forza: moderato, centrista, in virtù del suo incarico di commissario europeo, ha già smesso di indossare i panni di uomo di partito, e questo lo avvantaggia rispetto ad altre soluzioni di centrosinistra. Punti di debolezza: la connotazione europeista lo rende poco potabile per la destra salviniana e meloniana. Potrebbe uscire solo come un coniglio dal cappello di un mago, solo cioè con una manovra parlamentare al momento improbabile. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA