«Il Sud sconta un divario nei trasporti e nelle infrastrutture che si ripercuote nelle dinamiche economiche»

L'imprenditrice Ballone sintetizza i nodi da sciogliere per la fuoriuscita del Sud dal sottosviluppo economico

Antonella Ballone
Antonella Ballone
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 17:26
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Antonella Ballone, imprenditrice nel settore dei trasporti e del turismo, Presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso e candidata di Forza Italia nella circoscrizione Sud alle prossime elezioni europee, sintetizza i nodi da sciogliere per la fuoriuscita del Sud dal sottosviluppo economico.

«Nel trasporto ferroviario - segnala Ballone - la dorsale Tirreno-Adriatico resta problematica, come quella Tirreno-Jonica. Basti un esempio: dal 10 luglio 2023 un treno diretto, uno solo al giorno, collega Napoli e Bari. Tempo di percorrenza, 4 ore e 10’ per 219 km. E tutto questo proprio al Sud che, con la Napoli-Portici, abbiamo avuto la prima ferrovia d’Italia. Proprio per questo c’è grande attesa per il collegamento in alta velocità tra Napoli e Bari che andrà a rivitalizzare ampie porzioni di territorio, offrendo possibilità di mobilità all’avanguardia e facilitando anche l’arrivo di flussi importanti di turisti anche perché nel trasporto aereo - prosegue Ballone - i collegamenti Sud-Sud sono inesistenti». 

Ballone si sofferma anche sul divario che il Mezzogiorno sconta nel credito. «Il Sud patisce anche la riduzione degli sportelli bancari e - afferma l’imprenditrice - proprio in Campania, prima regione per numero di abitanti senza banca, sono quasi 700 mila i residenti che non possono fruire di un’agenzia né vicino, né a distanza dalla loro abitazione.

E come recentemente certificato dai dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba, le maggiori chiusure di sportelli si sono verificate anche in Abruzzo e Calabria. Al 31 dicembre 2023, più della metà dei comuni delle regioni del sud, fatta eccezione per la Puglia, sono risultati sprovvisti di sportelli bancari, con picchi superiori al 70 e 80 percento rispettivamente in Calabria e Molise».

«Il Sud non può servire solo al transito delle merci per l’Africa e non può essere solo il giardino d’Europa del turismo. Dobbiamo fare in modo di riportare qui al Sud le imprese e i centri decisionali persi nei decenni scorsi soprattutto dando occasioni di lavoro a tutti quei professionisti qualificati e formatisi nelle università del Sud che oggi sono all’estero. Abbiamo testa, cuore e capacità per tornare a essere il cuore industriale dello Sviluppo del Mediterraneo» conclude.

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