​Dietrofront sui trapianti per i bambini, il comitato dei genitori chiede aiuto a De Luca

Dietrofront sui trapianti per i bambini, il comitato dei genitori chiede aiuto a De Luca
Giovedì 28 Maggio 2020, 14:59 - Ultimo agg. 16:00
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«Una decisione che altera gli equilibri faticosamente raggiunti». È quanto lamenta il Comitato dei genitori dei bimbi trapiantanti, in merito a «una decisione dell' azienda ospedaliera in merito ai percorsi per i bambini trapiantati e in attesa di trapianto «Sul sito della Azienda dei Colli è stata pubblicata una delibera - sottolineano dal Comitato - che fa compiere all'organizzazione del centro napoletano di trapianti di cuore un salto indietro di anni». «Un film già visto - dice Mena Di Maso, mamma di Vincenzo trapiantato poco più di un anno fa - è stata gettata una colata di cemento su un prato appena seminato che sta germogliando e se ne vanno lasciando le nostre speranze al punto di partenza«. La sensazione, come evidenzia Dafne Palmieri, portavoce del Comitato, è di aver pescato una carta al Monopoli 'Riparti dal vià. «Questa delibera - spiega - stravolge il concetto della presa in carico del paziente, toglie importanza a un approccio integrato dei percorsi di cura, non segue le indicazioni del Piano di sviluppo del Sistema Sanitario Regionale e, dopo un anno di inadempienza, corre ai ripari pubblicando l'organizzazione proprio qualche giorno prima di un audit che dovrebbe analizzare i dati». La delibera riporta in premessa che il Centro regionale Trapianti ha riscontrato, fanno sapere dal Comitato, gravi criticità nella gestione delle liste di attesa e nell'assegnazione degli organi.
 

Al Comitato, riunitosi nel cortile del Monaldi, era stato assicurato lo svolgimento dell'audit richiesto da Federconsumatori alla Regione. «Ma ad oggi, dopo oltre due settimane, non si ha nessuna notizia dell'audit - prosegue il Comitato - In compenso è arrivata una nuova delibera che rompe gli equilibri raggiunti. Ci appelliamo alla responsabilità del presidente De Luca, che è a conoscenza della situazione - concludono - Perché fare nuovamente a pezzi quello che sta diventando di nuovo un centro di eccellenza?».
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