Un intervento mentre era ancora nel pancione della madre e uno subito dopo la nascita hanno salvato una bambina da un raro e voluminoso tumore di 800 grammi. Le operazioni sono state eseguite all'Ospedale San Pietro Fatebenefratelli e all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ora la bambina è in buone condizioni e sta per essere dimessa.
La rara neolpasia
La presenza di un teratoma sacro-coccigeo, una rara neoplasia che si sviluppa nella parte terminale della colonna vertebrale, ha reso necessarie le operazioni. Seppur solitamente benigno, il teratoma sacro-coccigeo può comportare gravi complicanze, potenzialmente letali, per il feto. Isabella Fabietti, chirurga fetale del Bambino Gesù ha spiegato:«In casi come questo, il tempo è un fattore determinante perché la tempestività dell'intervento consente di ridurre il rischio di scompenso cardiaco fetale che può portare alla necessità di una nascita molto prematura o alla morte in utero». Per questa ragione, quando alla 28a settimana di gestazione è stata riscontrata una crescita rapida della neoplasia, gli specialisti dei due ospedali hanno deciso di intervenire.
Gli interventi
Presso l'Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, è stata realizzata una procedura mininvasiva in utero per rallentare la crescita del tumore, riducendo così in prima battuta attraverso un intervento di lasercoagulazione l'afflusso sanguigno al tumore. Subito dopo la nascita avvenuta prematura alla 30a settimana, al Bambino Gesù è stata eseguita l'asportazione del tumore di circa 800 grammi, pari ad oltre la metà del peso corporeo effettivo della neonata (1,1 kg). «È stato un lavoro di squadra rapido e coordinato, che ha fatto la differenza per il futuro di questa piccola paziente», ha aggiunto Fabietti. «L'approccio multidisciplinare, attivato sin dalla fase di diagnosi prenatale, si è rivelato fondamentale», spiega il responsabile di Chirurgia Neonatale e Pediatrica del Bambino Gesù Andrea Conforti. «Grazie a questa pianificazione accurata è stato possibile eseguire, pochi minuti dopo la nascita, il complesso intervento di asportazione completa della massa sacrococcigea, con la contestuale ricostruzione della regione perineale, salvaguardando strutture essenziali deputate alla funzionalità della vescica e del colon distale», conclude il chirurgo. A poche settimane dalla nascita, la piccola respira autonomamente e si alimenta per bocca e sta per tornare a casa con la sua famiglia.