Terza dose di vaccino a professori
e militari, ora la Campania accelera

Terza dose di vaccino a professori e militari, ora la Campania accelera
di Ettore Mautone
Lunedì 1 Novembre 2021, 09:06 - Ultimo agg. 17:04
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La Campania accelera sulle terze dosi antiCovid: l'obiettivo è sbarrare il passo a Sars-Cov-2 e frenare la corsa delle sue varianti che hanno ripreso a macinare contagi. L'unico freno all'ingresso dei pazienti negli ospedali è rappresentato dal vaccino. Dopo aver analizzato i dati epidemiologici delle ultime settimane, aver letto gli studi pubblicati a livello internazionale sulla durata dell'immunità, verificato il monitoraggio periodico sul personale sanitario sottoposto ogni 15 giorni ai tamponi e sulla scorta dei minuziosi studi sierologici, condotti in particolare al Pascale e al Cardarelli, sui livelli di difesa dei camici bianchi (che confermano la caduta a picco, dopo sei mesi dal primo ciclo vaccinale, della copertura anticorpale), l'unità di crisi regionale ha rotto gli indugi e con una nota indirizzata sabato scorso a tutti i manager di Asl e ospedali chiede loro di procedere al rapido completamento dei programmi vaccinali.

Bisogna procedere a chiudere con le terze dosi destinate ai fragili e al personale sanitario (platea ferma ancora al 35 per cento) e prepararsi organizzativamente ad allargare il raggio d'azione per insegnanti e forze dell'ordine.

Un blocco vaccinato tra marzo e maggio. Si pensa dunque a una terza dose somministrata a prescindere dall'età e piuttosto in base all'ordine cronologico del primo ciclo tenendo presente soprattutto la progressiva scadenza dei sei mesi dall'ultima puntura.


«L'attuale andamento della curva epidemica in Campania - scrive l'unità di crisi - registra nelle ultime settimane, con particolare recrudescenza negli ultimi giorni, un percorso al rialzo del numero dei contagi che impone di rafforzare le misure di prevenzione e protezione».

Nel richiamare le indicazioni già fornite a settembre scorso si chiede dunque alle Asl «di mettere in campo ogni azione diretta al completamento dell'intero processo vaccinale, come la dose aggiuntiva per le categorie già individuate, sia per ragioni di fragilità sia di esposizione al contagio». Ribadita poi la necessità «di completare le operazioni di inoculazione della terza dose a tutto il personale sanitario e di interesse sanitario» e di «realizzare con la massima urgenza programmi organizzativi diretti alla convocazione e alla vaccinazione delle ulteriori categorie esposte, partendo dagli operatori del mondo scolastico e delle forze dell'ordine» ovviamente alla scadenza dei sei mesi dalla precedente vaccinazione. La Campania, fanno sapere dagli uffici di Palazzo Santa Lucia, ha avvisato la struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo dell'attenzione alla scadenza dei sei mesi. È questa dunque la tabella di marcia messa in campo in Campania per i prossimi mesi in un cronoprogramma caratterizzato proprio dalla distanza dalla seconda siringa.

In affetti, sulle terze dosi, l'ultima circolare del ministero della Salute, datata 8 ottobre, sottolinea che la strategia di offerta vaccinale, a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale «verrà aggiornata sulla base dell'acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell'andamento epidemiologico». Pertanto oggi è possibile utilizzare Pfizer o Moderna nei soggetti di età superiore o uguale a 12 anni, come dose addizionale, nei soggetti fragili per patologia se immunodepressi (individuati in 10 categorie) oppure come dose di richiamo ulteriore (booster) nelle persone fragili per età con più di 80 anni, personale e ospiti delle Rsa per anziani e disabili, esercenti le professioni sanitarie e operatori sanitari con più di 60 anni o anche meno se affetti da patologie e con elevato livello di esposizione all'infezione. E ancora persone con elevata fragilità di età uguale o maggiore ai 18 anni (con un preciso elenco di elenco di patologie) e infine tutti i soggetti con più di 60 anni ovviamente a distanza di più di 6 mesi dalla seconda dose.

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Per le terze dosi in ogni caso non c'è obbligo vaccinale e quindi quello che l'unita di crisi chiede oggi è di prepararsi a un'offerta attiva magari con il coinvolgimento dei luoghi di lavoro, delle scuole e altri sistemi di alert. La Campania prova insomma ad arrivare più preparata alla possibile nuova somministrazione di vaccini secondo il criterio per fasce di età già adottato in prima battuta. Non è un caso che in queste ore tutte le Asl stanno allertando le direzioni sanitarie degli ospedali e i responsabili dei centri vaccinali del territorio per farsi trovare pronti l'appuntamento.

Un modo anche per sollecitare il Ministero a sciogliere le riserve e anticipare il via libera operativo alle terze dosi per gli over 50, e poi per le altre fasce di età già impegnate cronologicamente nel primo ciclo. Intanto prosegue la conta dei contagi che conferma un trend sostanzialmente stabile e un piccolo calo negli ospedali: sono 636 i nuovi casi emersi ieri dall'analisi di 22.925 test e quattro i decessi registrati. Si contano 16 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva (dai 20 del giorno prima bisogna sottrarre i quattro decessi) e 244 i pazienti Covid ricoverati in reparti di degenza, dunque quattro in meno.
 

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