Green economy e digital humanities: le sfide dell’Università per il futuro dei giovani del Sud

Se si guarda al futuro della Next Generation EU è inevitabile mettere al primo posto di una programmazione l’impegno per il lavoro dei giovani

foto laboratori di restauro
foto laboratori di restauro
di Lucio d’Alessandro*
Martedì 18 Luglio 2023, 17:00
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La nuova programmazione triennale dell’Università Suor Orsola Benincasa ha scelto di coniugare gli ambiti di ricerca e di didattica che hanno conferito all’Ateneo una solida posizione nel panorama regionale e nazionale con le linee guida del PNRR. D’altra parte, proprio per via del PNRR tutti parlano ora molto di transizione digitale e di transizione green, ma questi temi sono già da un decennio al centro della formazione del Suor Orsola Benincasa, così come le nuove forme di valorizzazione del patrimonio culturale e gli interventi di inclusione e coesione territoriale attraverso i servizi sociali. Se si guarda al futuro della Next Generation EU è inevitabile mettere al primo posto di una programmazione l’impegno per il lavoro dei giovani. Sia per la didattica sia per la ricerca punto qualificante della vision che sottende gli obiettivi della nostra programmazione resta infatti più che mai la convinzione, forse scontata nella sua enunciazione, ma per nulla scontata nella pratica, che soltanto se messi insieme mondo della formazione e mondo del lavoro possono creare le premesse di un sistema virtuoso e duraturo. In questa prospettiva, non è un caso che i dati Almalaurea premino il nostro Ateneo con risultati in tutto paragonabili a quelli delle università del Centro-Nord. Il prossimo triennio vedrà perseguire questi obiettivi con ancora maggiore tenacia, poiché sarà segnato anche per il nostro Ateneo dalle risorse cospicue destinate dal PNRR ad ecosistemi dell’innovazione, a partenariati estesi, a dottorati di ricerca industriali la cui premessa è la collaborazione non a posteriori ma a priori, già nella fase progettuale, tra enti di ricerca, università e imprese.

Il mondo della formazione non può, infatti, ormai sottrarsi a quella che nell’Università Suor Orsola Benincasa definiamo da tempo la “quarta missione”, in aggiunta alle missioni della didattica, della ricerca, dell’animazione culturale del territorio: ossia trasformare la conoscenza in progetti concreti di futuro, e dunque avviare al lavoro i giovani formati nei Corsi di laurea. Nel concreto la “quarta missione” comporta la capacità di rispondere alle esigenze sempre nuove del mondo “glocale”, ai cambiamenti repentini del contesto socio-economico, per valorizzare i processi di conoscenza e la costruzione di competenze. Le novità dell’offerta didattica e gli obiettivi della ricerca scientifica rispondono inoltre a una mission molto riconoscibile, bene enucleata nel nostro Statuto, che individua la migliore formazione umanistica quale perno qualificante dell’attività di Ateneo, e la raccorda col panorama delle nuove professioni scientifiche e tecniche di altro profilo. Le linee della programmazione si inseriscono pertanto nell’alveo ampio di un nuovo umanesimo, con attenzione particolare alle frontiere dell’“umanesimo digitale”. Si pensi ad esempio a un’antichissima professione come quella del giurista, nelle sue varie sfaccettature. In una società in rapida trasformazione, il “giurista 2.0” è diventato un professionista consapevole non solo delle contraddizioni che il mondo globale pone alla cultura dei diritti (il conflitto russo-ucraino in atto ne è testimonianza lampante) ma della complessità dei mutamenti indotti dalla tecnologia. Si tratta di temi di bruciante attualità, dall’accelerazione impressa dalla pandemia al “diritto ad internet” quale spartiacque fra inclusione ed esclusione sociale, alle implicazioni giuridiche (e anche etiche) della “dittatura dell’algoritmo”, alla protezione dei dati, alla privacy, al diritto d’autore nell’era del digitale. Oppure si pensi ai nuovi modelli di progettazione educativa che garantiscano l’engagement e l’inclusione, attraverso la didattica digitale integrata, dove risulta fondamentale la comprensione dei processi cognitivi (percezione, memoria, apprendimento, ragionamento, linguaggio ecc.) nelle sempre più pervasive interazioni tra gli esseri umani e i sistemi tecnologici. È, questo, un approccio molto concreto al rapporto tra formazione e lavoro: infatti il Dottorato di ricerca innovativo di Ateneo, ormai alla decima edizione, in Humanities and Technologies, su tutti i temi che intersecano le scienze umane e le nuove tecnologie vanta il 100% di placement altamente qualificato, in Italia e all’estero. La scommessa alla quale anche la nostra programmazione triennale intende contribuire è, pertanto, formare nel modo migliore e più completo le nuove generazioni, in modo che l’impareggiabile capitale culturale che catalizza il mondo della ricerca scientifica e della formazione e che rende l’Italia una riconosciuta “superpotenza culturale” possa costituirsi come concreta occasione di un futuro sostenibile.

*Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

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