L'elemosiniere del Papa dai clochard di Napoli: «Ecco i doni per la casa dell'ospitalità»

L'elemosiniere del Papa dai clochard di Napoli: «Ecco i doni per la casa dell'ospitalità»
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 25 Aprile 2020, 09:30
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Il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere apostolico - quello che si calò nei sotterranei di un palazzo e tolse i sigilli per ridare luce alle case occupate di via Santa Croce in Gerusalemme, tra le proteste di chi lo accusava di aver messo in atto un'azione illegittima - ieri mattina era qui a Napoli per visitare la nuova casa dei poveri recentemente inaugurata. Una visita a sorpresa, quella di Konrad, segretario e consigliere del Papa, che ha voluto toccare con mano il nuovo progetto che il cardinale Sepe, a nome della Diocesi e in sinergia con i padri Gesuiti, ha appena realizzato: cinquanta senza dimora hanno infatti trovato ospitalità in una casa messa a disposizione dai sacerdoti della Compagnia di Gesù a Cappella Cangiani. Una residenza attrezzata - grazie anche alla collaborazione della Caritas diocesana - con grande urgenza per offrire un alloggio ai senzatetto che - in giro per la città - rischierebbero il contagio nell'epidemia da coronavirus.
 

 

Konrad è arrivato di buon mattino. Incantato dalla bellezza di una città che - ha detto - trova «irresistibile e accogliente» - il cardinale elettricista è stato accompagnato da Crescenzio Sepe a Cappella Cangiani. Con loro anche don Franco Rapullino, parroco di San Giuseppe a Chiaia che - grazie ai fondi raccolti nella sua comunità - ha offerto il pranzo ai clochard che convivono nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, a cominciare dal distanziamento sociale che viene fatto rispettare in maniera severa e rigorosa. Poi, i regali. A nome e per conto di Bergoglio, il cardinale polacco è arrivato portando con sè un furgoncino del Vaticano carico di doni per gli ospiti della nuova struttura dei gesuiti. «Napoli è davvero una città dal cuore grande - ha commentato Konrad visitando le singole stanze dei clochard - ricca di creatività ma anche di tanta solidarietà e compassione». È stato don Franco Rapullino a ricordare al segretario del Pontefice le tante iniziative organizzate dal cardinale Sepe per aiutare chi vive in condizioni di difficoltà. Dalla Casa di Tonia - un centro di accoglienza nato per ospitare giovani donne sole con i propri figli - a quella che accoglie gli ammalati di Aids.
 

Una lunga passeggiata tra i viali di Cappella Cangiani con il cardinale Sepe che ha spiegato a Konrad il valore di una ospitalità della quale la città ha un gran bisogno. L'accoglienza nella nuova casa prevede anche il vitto e ogni possibile assistenza compresa quella sanitaria. «Si tratta di un ulteriore segno della vicinanza umana che la Chiesa della Carità va testimoniando da anni, attraverso la Caritas, il volontariato e le organizzazioni ecclesiali, - ha detto il cardinale - con l'apertura della casa di Cappella Cangiani abbiamo inteso non lasciare nell'abbandono i più poveri tra i poveri».
Il cardinale Konrad ha incontrato anche il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Napoli, Vincenzo Santagada, nella sede di «Un farmaco e una visita per tutti», progetto portato avanti dall'Ordine con la Curia. Nell'occasione sono stati donati farmaci destinati ai poveri di Roma, per un valore di circa 20mila euro. «Un gesto d'umanità che congiunge scienza e spiritualità», ha commentato Santagada, ricordando che «l'Ordine dei Farmacisti di Napoli sta fronteggiando non solo il Covid, con professionisti in prima linea, ma si sta occupando anche della povertà che sta dilagando nel tessuto della società proprio a causa del virus». 

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