Papa Francesco prima ha voluto ricordare al mondo che da diversi mesi anche in Sudan c'è una guerra civile sanguinosa che «non cenna a spegnersi e ha causato vittime, profughi e una crisi umanitaria gravissima». E poi dalla finestra del suo studio, al termine della preghiera mariana domenicale, ha assicurato che il suo pensiero ogni giorno va a israeliani e palestinesi, allo stesso modo, perché entrambi soffrono. La lettura del testo preparato si è interrotta per una frazione di secondo e la sua voce ha assunto un tono più grave. «Basta, basta fratelli, basta».
La paura che ha è il rischio dell'allargamento del conflitto iniziato il 7 ottobre scorso dopo che i terroristi di Hamas hanno a sorpresa attaccato i kibbutz israeliani attorno a Gaza causando 1400 morti, tutti civili, compreso donne e bambini. «Le armi si fermino, non porteranno mai alla pace.
«Ogni essere umano è sacro per qualsiasi religione, prezioso agli occhi di Dio. Non perdiamo la speranza e lavoriamo senza stancarci perchè il senso di umanità prevalga sulla durezza dei cuori».
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