Covid, tra contagi e persone in quarantena circa quindicimila reatini costretti in casa

Covid, tra contagi e persone in quarantena circa quindicimila reatini costretti in casa
di Raffaella Di Claudio
Domenica 9 Gennaio 2022, 00:10 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 19:59
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RIETI - Si rompe anche il muro dei 4 mila contagi e non bastano 170 guarigioni a frenare l’onda di 413 positività che portano il totale delle infezioni in provincia a 4048 unità. C’è un nuovo decesso, il 335esimo dall’inizio dell’emergenza. Si tratta di un uomo di 79 anni che era ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale de Lellis e non aveva completato il ciclo vaccinale. Ospedale dove al momento ci sono 23 pazienti Covid, tre dei quali in terapia intensiva. 

Gli infetti. Dal punto di vista dei positivi giornalieri, cifre così già basterebbe a rendere chiaro l’impatto della quarta ondata della pandemia su 72 dei 73 comuni del Reatino.

Ma tutto si amplifica, quando ai malati si aggiungono i quarantenati. Le cifre si triplicano, conteggiando le persone attualmente in sorveglianza e che attendono di sottoporsi a tampone perché contatti stretti di un positivo. Un anno fa i tracciamenti erano rigidi e capillari, oggi stando anche alle testimonianze dei cittadini quarantenati, riguardano soprattutto i conviventi e i colleghi di lavoro con i quali si condivide l’ufficio o comunque si trascorrono molte ore fianco al fianco.

Attualmente oscillano tra i 13 mila e i 15 mila gli isolati in provincia, ma tempi addietro, con i numeri di oggi, sarebbero stati altissimi. Le nuove regole della quarantena, che salta per gli asintomatici con tre dosi di vaccino, punteranno a sfoltire ulteriormente la mole di isolati, che, oggi, in queste proporzioni bastano a trasformare tanti centri in città fantasma. 

Rieti. Anche il capoluogo ha vissuto le festività in maniera anomala rispetto al passato, con locali e vie vuote. «Seguiamo con attenzione l’andamento della curva dei contagi, come abbiamo sempre fatto dal primo giorno di questa triste vicenda – commenta il vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi - la città, come il resto del Paese, è investita da una nuova ondata ma fortunatamente, grazie alla campagna vaccinale, le possibilità di sviluppare la forma più grave e aggressiva della malattia sembrano molto ridotte rispetto al passato. Da un lato, questo ci induce ad invitare nuovamente i cittadini ad aderire alla campagna vaccinale e alle dosi di richiamo, dall’altro però ci suggerisce di continuare ad operare con serenità e fermezza, senza cedere ad allarmismi e paure perché dobbiamo necessariamente tornare a vivere e ad alimentare la ripresa dell’economia. In qualità di amministratori locali possiamo incidere ben poco su questioni delicate come il tracciamento dei contatti, gli screening per gli studenti e altre misure di sanità pubblica sulle quali, mi pare purtroppo evidente, che qualcosa che non sia andato come avrebbe dovuto. In ogni caso – conclude Sinibaldi - continuiamo a mettere la massima attenzione e ad intervenire su tutto quanto di nostra competenza, dalla raccolta dei rifiuti ai positivi e ai cittadini in quarantena fino al grande lavoro che stanno svolgendo i Servizi sociali per i cittadini che hanno bisogno di assistenza di vario genere».

Gli altri centri. Iniziative di sostegno anche a Stimigliano dove il contagi riguardano circa il 3 per cento della popolazione. «I cittadini sono preoccupati – commenta il sindaco Franco Gilardi – due esercizi pubblici sono chiusi per covid, c’è chi teme la zona rossa e noi come Comune cerchiamo, per quanto nelle nostre possibilità, di non lasciare soli i cittadini attivando servizi come il pronto spesa per la consegna a domicilio di farmaci e alimenti, il bonus alimentare di 300 euro a famiglia e il bonus per le utenze domestiche da 500 euro. Domani (oggi, ndr) e lunedì effettueremo gli screening per studenti e personale scolastico in collaborazione con la farmacia di Stimigliano centro e in base agli esiti vedremo se riaprire martedì in presenza o far attivare la dad».

Stesse valutazioni in corso a Cittaducale dove i contagi sono 160 e il sindaco Leonardo Ranalli sta cercando di capire, insieme ai colleghi di altri Comuni, come agire. «La situazione è sicuramente seria, come nel resto dei territori – commenta Ranalli – Attività chiuse non ne abbiamo, ma sulla scuola ci stiamo confrontando con altri sindaci rispetto alla lettera sottoscritta dai presidi della provincia che illustra i rischi legati alla riapertura delle scuole, quindi con probabilità produrremo un’ordinanza. Ma nulla è ancora deciso». 

Aule chiuse nel Cicolano. Ha deciso di chiudere le scuole fino a mercoledì, invece, il presidente della provincia e sindaco di Borgorose, Mariano Calisse, che ieri ha contato 25 positivi in un giorno. «Non siamo nelle condizioni di poter riaprire in sicurezza – spiega - Abbiamo autisti e personale scolastico positivi o in quarantena. Lo screening avviato dalla Asl procede a rilento e dai primi risultati si è già accertato qualche caso di contagio tra gli alunni che si sommano a quelli già posti in isolamento. Ho sentito il dirigente scolastico e abbiamo convenuto di sospendere le attività didattiche in presenza e attivare la dad fino a mercoledì  e provare a ripartire giovedì». 

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