Salerno, ceramista morto durante una passeggiata in bici: a processo il proprietario del fondo

Secondo il giudice non c'è stata la giusta manutenzione della segnaletica di pericolo

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Viviana De Vita
Martedì 5 Dicembre 2023, 06:20
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Si trasforma in processo la tragedia nella quale perse la vita Maurizio Franzesi, il ceramista salernitano deceduto nel luglio 2021 dopo essere caduto dalla sua bicicletta, in una zona boschiva di San Cipriano Picentino. A deciderlo, ieri, è stato il gup del tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo che ha rinviato a giudizio il proprietario del terreno antistante il luogo della tragedia. L’uomo dovrà presentarsi il prossimo 8 febbraio davanti al tribunale monocratico per l’avvio del processo: a parere del giudice che ha disposto il rinvio a giudizio, spettava all’imputato rimuovere la rete di recinzione che circondava la sua proprietà e che era caduta ostacolando il transito lungo il sentiero. Sarebbe stata proprio quella rete a determinare l’incidente poiché, in base a quanto ricostruito dalle indagini, il ciclista sarebbe caduto a causa di quell’ostacolo imprevisto presente sul terreno. Decisive ai fini della decisione del giudice, sono state le conclusioni cui è pervenuto il consulente tecnico. Secondo la tesi difensiva, rappresentata dall’avvocato Agostino De Caro, la rete non era di proprietà dell’imputato ma della Provincia in quanto ente pubblico responsabile della manutenzione delle strade ed era presente già quando l’imputato aveva acquistato il terreno. Diverse le conclusioni cui è pervenuto il consulente che ha escluso ogni responsabilità da parte della Provincia: quella rete non era di proprietà dell’ente. L’udienza preliminare ruotava infatti tutta intorno a questo punto. La tragedia risale all’estate 2021: la vittima era sola al momento dell’incidente che fu ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona.

Maurizio Franzesi era molto conosciuto a Salerno dove gestiva da anni l’Officina Ceramica, un accorsato negozio di ceramiche vietresi frequentato da molti clienti per la rara bellezza e preziosità degli oggetti esposti. Padre di un ragazzo di dodici anni, Franzesi si era avvicinato giovanissimo al settore, e ne aveva fatto ragione di vita. Trascorreva molte ore nel negozio che dal vicoletto di via Portanova immette su piazza Flavio Gioia, ex Rotonda, dove tutti lo conoscevano e lo stimavano.

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