Ancora violenza nel carcere di Rieti: detenuto tenta di aggredire il medico, contusi poliziotti penitenziari

Ancora violenza nel carcere di Rieti: detenuto tenta di aggredire il medico, contusi poliziotti penitenziari
Mercoledì 12 Maggio 2021, 09:59
2 Minuti di Lettura

RIETI - Ancora una violenza tra le sbarre nel carcere di Rieti. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, per voce del Segretario Nazionale del Lazio Maurizio Somma. «Nella giornata di ieri, un detenuto italiano si è reso protagonista di una aggressione nei confronti di due poliziotti penitenziari intervenuti per evitare che aggredisse il medico di turno ed il personale infermieristico. L’uomo pretendeva, in infermeria, di avere dei farmaci non prescritti  ed al loro rifiuto è andato in escandescenza. Il personale di Polizia intervenuto ha tentato di ricondurlo alla ragione ma questi, per tutta risposta, si è scagliato contro gli Agenti, provocando loro diverse contusioni. Parliamo di un detenuto particolarmente aggressivo, che sempre ieri ha anche tentato di dare fuoco ad un cuscino sempre per pretendere altri farmaci. Ricordo che il Sappe ha già evidenziato, con una nota scritta al Provveditore del Lazio, le criticità e le problematiche connesse alla gestione di questi soggetti con indole particolarmente aggressiva».

Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, «si tratta di un grave episodio.

Tutto ciò è sintomatico della grave carenza di sicurezza dovuta sempre alla scarsa presenza di personale. Fino a quando la polizia penitenziaria deve subire queste aggressioni?». Capece, esprime solidarietà ai poliziotte contusi ed al personale medico e paramedico del carcere di Rieti e denuncia: «taluni detenuti e detenute evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono… Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria».

Il Sappe sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire: «La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA