Dal quartiere Monteverde, dove lo scorso anno sono stati segnalati i primi casi, al Tiburtino, Piramide ed infine Aurelio. Gli avvistamenti delle vespe Orientalis proseguono in maniera costante nella Capitale causando una forte apprensione per i tanti residenti. Complici anche i numerosi rifiuti lungo le strade che attirano gli insetti e altre specie: topi, cinghiali e - nell’ultimo periodo - anche i serpenti. I nidi sono quasi sempre all’interno delle intercapedini ed è il ronzio a mettere in allarme le famiglie e chiedere un aiuto immediato. «Roma è colma di rifiuti e questo ha intensificato l’espansione delle Orientalis», ha detto al Messaggero l’esperto Andrea Lunerti.
IL CASO
L’ultimo nido arriva da un appartamento nel quartiere Aurelio.
Nel Nord Italia la presenza della vespa Velutina ha scatenato un tam tam tra le diverse associazioni di apicoltori che hanno deciso di correre ai ripari: trovare i nidi e cercare di neutralizzare le colonie. «A Roma c'è un serio problema: quello dei rifiuti. E questo ha intensificato l’espansione della Orientalis». Sono gli insetti più studiati al mondo per la loro straordinaria capacità di adattamento ai luoghi ostili. “Queste specie riescono a scavare sottoterra e, attraverso una banda gialla, immagazzinano energia solare che permette loro di costruire nidi immensi». Dal Aurelio alla Piramide, dove è stato individuato un altro nido di Orientalis nel celetto di una casa. «Sta causando disagi a tante famiglie in procinto di partire per le vacanze. Con il pericolo, al rientro, di trovare colonie ovunque».