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Ndrangheta a Roma, la spartizione del Lazio: «Dalla Magliana al Circeo sono tutti amici miei»

Il piano dei boss era quello di applicare lo stesso schema anche in altre regioni

Ndrangheta a Roma, la spartizione del Lazio: «Dalla Magliana al Circeo sono tutti amici miei»
Ndrangheta a Roma, la spartizione del Lazio: «Dalla Magliana al Circeo sono tutti amici miei»
di Valentina Errante
Articolo riservato agli abbonati
Giovedì 10 Novembre 2022, 06:26 - Ultimo agg. : 11 Novembre, 08:37
2 Minuti di Lettura

Emerge dagli atti come il Lazio e Roma fossero spartiti tra i gruppi criminali. E come gli uomini del clan Alvaro, oramai radicati nel Lazio, fossero ben consapevoli di doversi muovere in accordo con le altre organizzazioni.

Così spiegava Giuseppe Penna, uno degli arrestati intercettato dagli uomini della Dia, che, «pur avendo ricevuto offerte per acquistare alcune aziende nel settore del bar - ristorazione al centro di Roma, non poteva acquistare senza avere le prescritte autorizzazioni e coperture criminali», scrive il gip nell'ordinanza «e quindi si rivolgeva al suo referente mafioso calabrese Domenico Alvaro» e chiariva: «Non è che io devo comandare qua a Roma, a Roma io lo so, questi della Magliana sono tutti amici nostri, tutti questi dei Castelli sono ...questi dentro Roma, tutto l'Eur che sta tutto con noi, manomozza...li conosciamo tutti a Torvajanica, al Circeo...sono amico di tutti e mi rispetto con tutti».

L'ESPANSIONE

Il piano dei boss era quello di applicare lo stesso schema anche in altre regioni. Come era avvenuto alcuni anni fa a Roma, quando nel 2017, Marco Pomponio, presunto affiliato all'ndrina degli Alvaro esultava: «Abbiamo fatto il nostro..abbiamo fatto caciara: Tutta Roma sa che abbiamo iniziato con il pesce detta Calabria». Pomponio è tra i 26 arrestati ieri e da anni aveva messo a punto alcuni accordi per piazzare il pescato calabrese «che avrebbe potuto sfondare sul mercato romano delle forniture del pesce mettendo in difficoltà gli altri fornitori» anche altrove. Così spiegava a un altro sodale, immaginando forniture nella grande distribuzione: «Noi te lo smaltiamo, considera che ho preso contatti, perché io ho amicizie a livello nazionale per via dei frutti di mare, ho già chiamato Cesenatico, e sta aspettando la campionatura e questo mi fa tutte le Esselunga dì Cesenatico, quindi - concludeva - bisognerà comprare un'altra barca a gamberi».diceva ridendo. Ma nei piani c'era anche Milano: «A Milano li sto mandando...mo' sto mandando pure una campionatura a Milano, t'ho detto tutto».

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Un piano che era possibile realizzare solo grazie ai prezzi speciali garantiti da Gregorio Carello. Tanto che Pomponio gli diceva: «Mamma mia! Io ti ringrazio perché, ti giuro, vedo uno spiraglio per pjamme Roma, perché stiamo facendo, veramente, e ti ringrazio, perché, dove vado, vado...si comprano i gamberi tutto fermo e noi stiamo lavorando, ringraziando Dio tutti i giorni, io mi fermo e sto acquisendo clientela nuova...e poi sto indirizzando l'azienda con articoli da crudo, i gamberi tuoi, il salmone, il tonno, lo spada, lo spada quello della Spagna».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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