Covid Lazio, è boom di contagi. Ma i ricoveri sono stabili. «Picco dopo le feste, anche per l'influenza»

Ieri si sono registrati 3.086 nuovi casi positivi (più 2.503 rispetto alle 24 ore precedenti)

Covid, è boom di contagi. Ma i ricoveri sono stabili. «Picco dopo le feste, anche per l'influenza»
Covid, è boom di contagi. Ma i ricoveri sono stabili. «Picco dopo le feste, anche per l'influenza»
di Giampiero Valenza
Mercoledì 4 Gennaio 2023, 07:27
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Aumentano i casi della Covid-19 nel Lazio, ma è pressoché stabile la pressione sulla rete ospedaliera della Regione, sia per quanto riguarda i posti letto ordinari sia per quelli della terapia intensiva. La fotografia che fa il report delle Aziende sanitarie locali del Lazio, reso noto al termine della task force regionale dei direttori generali delle Asl, Aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù, tenuto in videoconferenza con l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, dimostra come il virus Sars Cov-2 si stia adattando ed evolvendo. Anche se la maggiore circolazione delle persone, durante queste festività, potrebbe a breve portare a un nuovo picco di casi. Stando ai numeri, ieri nel Lazio su 2.234 tamponi molecolari e 13.713 tamponi antigenici (per un totale di 15.947 tamponi), si sono registrati 3.086 nuovi casi positivi (più 2.503 rispetto alle 24 ore precedenti), con 1.580 contagi che hanno riguardato solo Roma. Inoltre, sono otto i decessi (quattro in meno rispetto al giorno precedente), con 2.460 guariti. Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto sono 694 i ricoverati (più 3 rispetto al giorno prima) mentre sono 23 i pazienti in terapia intensiva (uno in meno se confrontato con le 24 ore precedenti). «Il rapporto tra positivi e tamponi è al 19,3 per cento», dice D'Amato.

COSA ACCADE

«Di fatto la pressione ospedaliera diminuisce - spiega Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico - Stiamo andando bene ma ci aspettiamo un piccolo aumento subito dopo le feste, sia per quanto riguarda la Covid-19 e sia per l'influenza.

Tutto però è abbastanza sotto controllo: stiamo andando verso la coda finale». Ciccozzi sottolinea come il sequenziamento che si sta facendo negli aeroporti per i voli che arrivano dalla Cina stia evidenziando «Omicron come la variante principale». «In Cina - prosegue - stanno vivendo ciò che noi avevamo già vissuto a gennaio scorso, con la differenza che loro si sono vaccinati poco e male». Per ora Sars Cov-2 (il virus che causa la Covid-19) non sta mutando generando altre famiglie del virus (come lo sono state la Beta o la Delta, che hanno preoccupato sia per contagi e sia per gli effetti sull'organismo). «Ora vediamo tutte forme ricombinanti della stessa famiglia Omicron - prosegue Ciccozzi - Il virus circola e fa mutazioni per sfuggire al sistema immunitario. Fino a quando continueremo a parlare di sottovarianti di Omicron a livello clinico sappiamo benissimo quello che vorrà dire».

I CONSIGLI

Per evitare di infettarsi non solo dalla Covid-19, ma comunque da tutte le malattie respiratorie che vengono trasmesse dalle droplet (le goccioline che naturalmente produciamo quando si parla, si starnutisce o si tossisce), come può essere l'influenza stagionale, Ciccozzi conferma che l'arma c'è già: «È la mascherina Ffp2. La suggerisco negli ospedali, nelle Rsa, dove ci sono persone fragili ma anche dove ci sono assembramenti di persone. Io, per esempio, continuo ad usarla quando vado in treno. Ne suggerirei l'uso, mantenendola facoltativa». E poi c'è anche la vaccinazione. «Credo sia opportuno continuare la campagna di immunizzazione per i fragili e gli anziani - prosegue lo studioso - Probabilmente in futuro sarà necessario un richiamo annuale del vaccino che andrà fatto ogni anno. Magari potremo anche avere soluzioni inalanti in grado anche di limitare i contagi». Ma il virus Sars Cov-2 potrà diventare più cattivo? «L'evoluzione fa passi in avanti e non indietro - conclude - Il virus sta andando avanti, cerca di adattarsi e quindi di farci meno male e contagiarci di più».

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