Roma, pensionato trova 245 milioni di lire a casa del fratello morto ma non riesce a cambiarli: equivalgono a 126 mila euro

I soldi erano nascosti nel sottofondo di un cassetto di casa

trova 245 milioni di lire a casa del fratello morto ma non riesce a cambiarli
trova 245 milioni di lire a casa del fratello morto ma non riesce a cambiarli
di Valeria Di Corrado
Mercoledì 13 Settembre 2023, 22:29 - Ultimo agg. 16 Settembre, 10:57
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La gioia di aver scoperto un tesoro nascosto in casa si è subito trasformata nella più grande delle frustrazioni. Giuseppe Antonio Bagnato, un ex commissario di polizia di Roma ora in pensione, aveva ritrovato nel gennaio del 2019 ben 245 milioni e 218mila lire (equivalenti a circa 126mila euro). Le banconote, di vario taglio, erano riposte nel sottofondo del cassetto di un armadio dell’appartamento che Bagnato aveva ereditato da suo fratello, un sotto ufficiale dell’aviazione deceduto nel 2018. Nonostante la lira italiana sia andato fuori corso già dal 2002, con l’entrata in vigore dell’euro, l’uomo - inspiegabilmente - non aveva cambiato questo notevole gruzzolo di denaro, né aveva informato suo fratello Giuseppe - unico erede - del patrimonio nascosto.

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LA SCOPERTA

«Mentre con mio figlio Luca stavo sgomberando questo piccolo appartamento a Roma, per poi fare dei lavori di ristrutturazione - racconta l’ex commissario di polizia - ho trovato, con mio grande stupore, un malloppo da 245 milioni e 218mila lire.

Mio fratello non mi aveva mai detto di avere questi soldi, né tanto meno di averli nascosti in quel cassetto. Viveva da solo ed era un grande risparmiatore. Non so perché non li avesse depositati in banca, né perché non li avesse convertiti in euro finché era possibile farlo». C’erano 2.059 banconote da centomila lire, 630 da cinquantamila lire, 557 da diecimila lire, 298 da cinquemila lire, 126 da duemila lire e 506 da mille lire. «Successivamente a questa incredibile scoperta - spiega il dottor Bagnato - mi sono rivolto alla Banca d’Italia per chiedere di cambiare le lire in euro, ma mi è stato risposto che non era più possibile farlo perché erano ormai trascorsi più di dieci anni dall’entrata in vigore della moneta unica. Insomma, quello che credevo fosse un tesoro si è rivelato, per ora, un cumulo di carta straccia. Ovviamente non li butto, finché non saprò con certezza che non si possono convertire».

LA BATTAGLIA LEGALE

Il 70enne, infatti, si è rivolto a un’associazione per chiedere assistenza legale. Sono tantissimi gli italiani che come lui hanno ritrovato piccole o grandi somme di denaro del vecchio conio. Il legislatore aveva anticipato la prescrizione delle lire dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011, con decorrenza immediata. Il 7 ottobre 2015 la Corte Costituzionale ha però dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma, nella parte in cui disponeva l’anticipazione della prescrizione delle lire rispetto al termine originario. Il 21 gennaio 2016 il ministero dell’Economia, nel dare esecuzione alla sentenza della Consulta, ha previsto l’onere, a carico del soggetto che richiede la conversione, di dimostrare di aver presentato con raccomandata la richiesta di cambio delle lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo. Il 22 gennaio 2016 le filiali della Banca d’Italia hanno iniziato a effettuare il cambio delle lire: «a partire da quella data e fino al 31 maggio 2021 sono state eseguite 263 operazioni, per un importo complessivo di 2.661.596 euro». 

 

«Attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito - spiega uno dei legali dell’Associazione GiustItalia - prescrizione che non esiste in tutti gli altri Paesi della Comunità europea dove è ancora possibile “cambiare” in euro l’ex moneta nazionale. Ma, secondo l’articolo 2935 del codice civile, il termine di 10 anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto; quindi, in questo caso, dalla data di ritrovamento delle banconote». Se questa interpretazione dovesse essere accolta da un giudice, Bagnato potrà beneficiare del suo tesoro. 

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