Roma, 13enne suicida: sparite le chat dei bulli. Si indaga su un altro caso

Roma, 13enne suicida: sparite le chat dei bulli. Si indaga su un altro caso
di Alessia Marani e Giuseppe Scarpa
Mercoledì 2 Ottobre 2019, 08:24 - Ultimo agg. 10:21
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La Procura indaga per istigazione al suicidio in relazione alla morte di Ludovica (è un nome di fantasia), la tredicenne di Roma che alle 19 di domenica scorsa si è lanciata dalla finestra di casa al nono piano in zona Valle Aurelia. Il sospetto è che a indurre la ragazzina al gesto estremo siano state anche le offese e le vessazioni anonime ricevute sulla chat di ThisCrush, un social molto utilizzato tra i giovanissimi e a cui si accede da Instagram. Oltretutto, qualcuno, appresa la notizia della sua morte, potrebbe essersi affrettato a cancellare uno di quei messaggi apparso sulla lavagna personale della ragazzina il 5 settembre e ora non più visibile. C'era scritto, dopo una parolaccia: «Se tu non esistessi sarebbe tutto migliore». Adesso è sparito. La polizia cerca il cyber-bullo.

Ragazza suicida a Roma, l'ombra del bullismo. La Procura indaga per istigazione

LA SQUADRA MOBILE
Il pool dei magistrati per i reati contro la persona coordinati dalla dottoressa Maria Monteleone, ieri pomeriggio, ha delegato alle indagini gli specialisti della IV Sezione della Squadra Mobile e inviato il telefonino della ragazzina alla Polizia Postale per ogni accertamento. Non solo. I pm di piazzale Clodio vogliono vedere chiaro anche nel tentativo di suicidio sventato una settimana esatta fa da due poliziotte nel quartiere San Giovanni, dove una bambina di 10 anni stava per gettarsi nel vuoto dal balcone dell'abitazione della nonna. Anche in questo caso, infatti, c'è il sospetto che la piccola fosse vittima dei bulli e per questo è stata aperta un'altra inchiesta.

LA TELEFONATA
La mamma della tredicenne, che lavora come cameriera in un pub di Campo de' Fiori, domenica alle 18 aveva chiamato Ludovica al telefono: «Che stai facendo? Tutto bene?». «Sì mamma», aveva risposto. Come hanno ricostruito i poliziotti nel verbale inviato in procura. Ma alle 19.30, rientrando a casa, la drammatica scoperta. Apre il portone, non vede Ludovica, la chiama per nome e anche al cellulare che, però, squilla in camera da letto. La donna si affaccia nella stanza e nota una sedia bianca sotto la finestra, la tapparella tirata su. Si sporge e vede il corpo della figlia sulla terrazza del primo piano. Non riesce a credere ai suoi occhi, grida frasi sconnesse e davanti ai poliziotti si sente male.

IL BIGLIETTO SUL TAVOLO
Sul tavolo del soggiorno gli agenti trovano un bigliettino con cinque cuoricini disegnati sopra: «Mimmo ti amo tantissimo di' a nonna che i soldi del mio compleanno li do a te». Ludovica, infatti, venerdì aveva festeggiato il suo compleanno con tanti amici e amiche della scuola media che frequentava al Trionfale. Mimmo, probabilmente, è il diminutivo del papà che ha una frutteria in zona. I genitori si stavano separando, lei era rimasta a vivere con la mamma e soffriva moltissimo per il loro allontanamento. Spesso rimaneva sola. Come raccontano anche le compagne di classe.
Sul suo banco di scuola ora ci sono mazzi di fiori. «Lei era socievole, ci mancherà tantissimo. Ma nell'ultimo periodo era più triste». Alle amiche più strette aveva confidato di non farcela più. Lunedì il ritorno a lezione senza Ludovica è stato scioccante. «I bambini piangevano a dirotto, li ho portati fuori a correre e continuavano a piangere», ha detto l'insegnante di ginnastica. Ma che cosa è scattato nella mente della tredicenne? Quesiti che arrovellano i genitori, sprofondati nella disperazione, e gli investigatori.
Ieri Ludovica avrebbe avuto una interrogazione di matematica, in passato aveva avuto una delusione d'amore, ma le indagini ora si concentrano su quei messaggi anonimi, così carichi di odio e violenti, apparsi nella chat già da un anno prima.

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