Covid Lazio, AstraZeneca in ritardo: slittano i nuovi vaccini

Covid Lazio, Astrazeneca in ritardo: slittano i nuovi vaccini
Covid Lazio, Astrazeneca in ritardo: slittano i nuovi vaccini
di Francesco Pacifico
Domenica 7 Febbraio 2021, 00:18
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Dovevano partire già la prossima settimana le vaccinazioni per gli under 55. Ma complice la riduzione delle scorte da parte di AstraZeneca - in un primo tempo, per questa settimana, erano previste 48mila dose, ci si dovrà accontentare di 24mila - la Regione Lazio sarà costretta a spostare di una settimana l’avvio della campagna vaccinale per i cittadini sotto i 55 anni. E in questa fascia ci sono molti appartenenti alle categorie più a rischio (insegnanti, uomini delle forze dell’ordine, autisti dei bus e cassiere dei supermercati).

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Tutto questo avviene nel Lazio, dove due settimane di restrizione in zona arancione non sono riuscite a invertire la curva del Covid, come si sperava.

Lo dimostra il fatto che l’indice Rt, quello che registra la velocità di trasmissione del virus, è passato in 7 giorni da 0,73 a 0,80: lontano dalla soglia di guardia. ma in risalita. L’ultimo bollettino della Regione segnala che nelle scorse 24 ore - e a fronte di 28mila tamponi complessivi - si sono registrati 1.014 positivi (-127 rispetto al giorno precedente), mentre i decessi salgono di due unità (a 38) e i guariti in più sono 1.354. Nella sola Capitale i nuovi contagiati sono meno di 500. Il tutto mentre, a livello generale, diminuisce il ricorso alle terapie intensive, ma salgono i ricoveri e il rapporto tra nuovi positivi e tamponi (molecolari e antigenici) è al 3 per cento. 

L’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, preoccupato anche dalle folle in giro per Roma tra shopping e aperitivi, lancia «un appello al rispetto del distanziamento e all’uso della mascherina. Altrimenti ci troveremo costretti ad applicare misure restrittive».

Ma la Regione, per invertire la china, guarda soprattutto ai vaccini (a ieri i “protetti” sono 226.445). Lunedì entrerà nel vivo la somministrazione - con le fiale prodotte da Pfizer e da Moderna - agli over 80. Finora si sono prenotati 203mila, mentre sono 18mila gli anziani ai quali è già stato inoculato il farmaco. Contro la volontà della Regione, si allungano invece i tempi per la vaccinazione degli over 55, per i quali ci si affiderà al medicinale prodotto da AstraZeneca. In un primo tempo il colosso anglosvedese avrebbe dovuto consegnare al Lazio circa 48mila dosi per la settimana tra l’8 e il 14 febbraio. Poi, dopo i tagli decisi a livello internazionale, il Lazio si ritroverà con 24mila fiale, che in parte sono già arrivate. Entro mercoledì prossimo, quando saranno concluse le operazioni di stoccaggio, la Regione potrà girare questo materiale alle Asl, che a loro volta avranno bisogno di un altro paio di giorni per inviarle ai medici di base. Di conseguenza, non prima della settimana tra il 15 e il 22 febbraio si potrà iniziare l’inoculazione dai medici di famiglia, nonostante nei giorni scorsi la Regione aveva fatto di tutto per avviare la macchina già dal mercoledì prossimo.

Dagli uffici di via Cristoforo Colombo fanno notare che AstraZeneca avrebbe garantito di mandare già nelle prossime settimane le dosi mancanti finora e di recuperare il tempo perduto. Senza contare che la compagnia, pur riducendo le quantità, ha iniziato gli invii prima di quanto comunicato al commissario Domenico Arcuri. Detto questo, lo slittamento c’è.

LE INCOGNITE
Stando alle ultime disposizioni della Regione, per gli under55, non sarà necessaria la prenotazione: una volta ricevuti i vaccini, i medici di base chiameranno i loro pazienti in base alla classe di età, dicendo che c’è la possibilità di vaccinarsi. Due però i caveat in questo scenario. Il governo solo martedì indicherà le categorie alle quali somministrare il farmaco prioritariamente (ipotesi che non piace alla Regione) e si fanno pressioni perché le dosi di AstraZeneca vengano usate anche per il personale medico non ancora protetto. C’è poi da fare i conti con i medici di famiglia reclutati : al momento sono meno di 1.400, pochi, ma dalla categoria sono convinti che, una volta arrivate le dosi, quasi tutti i 4mila dottori di base del Lazio aderiranno alla campagna.

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